La polizia degli Emirati vuole bloccare i video sessualmente immorali, irrispettosi delle religioni e che istigano all’apostasia. Con particolare attenzione per quelli non adeguati ai bambini, che promuovono suicidio o devianze sessuali. Poi la censura toccherà a Facebook
La polizia degli Emirati arabi si appella a Google per censurare video sessualmente immorali, irrispettosi delle religioni e che istigano all’apostasia, oppure che fanno propaganda per sette religiose. “Non sono consoni ai nostri usi e costumi”, ha detto il vice capo della Polizia, che subito dopo la campagna contro YouTube intende passare a Facebook, il popolare sito di social network.
“500 parole chiave” da mettere al bando “per impedire l’accesso ai siti che violano la morale pubblica”, espressione usata nel paese arabo per indicare i siti pornografici.
La polizia ha anche chiesto di “trovare il modo per censurare i brani che violano la privacy, istigano al terrorismo e alla violenza oppure diffondono integralismo religioso e discriminazione razziale”. “Particolare attenzione” e’ richiesta anche per i filmati che “non sono adeguati ai bambini”, a quelli che “promuovono suicidio e devianze sessuali”. Termine, quest’ultimo, usato per indicare l’omosessualità.
E in Italia Google mette a disposizione il centro di sicurezza YouTube, (http://help.youtube.com/support/youtube/bin/request.py?contact_type=abuse&hl=it-IT) un servizio a dispozione del cittadino che navigando incontra un problema che va dalla violazione della privacy al cyber bullismo, con l’intenzione di orientarlo e aiutarlo a difendersi.
Obiettivo di Google: uso responsabile del web.
Con 2-3 miliardi di nuove pagine pubblicate online ogni giorno, il monitoraggio dei contenuti e’ praticamente impossibile. Google punta invece sull’uso responsabile di internet, portando avanti azioni di sensibilizzazione, collaborando con istituzioni e organizzazioni (Save the Children, Telefono Azzurro, Centro per lo Studio e la Prevenzione dei Disturbi dell’Umore e del Suicidio e la Polizia Postale) impegnate su questo fronte. Il centro sicurezza fa parte di queste iniziative.
“E’ nostro intento sensibilizzare sull’importanza di sentirsi tutti parte della comunita’ della Rete e di contribuire a un uso responsabile del web, segnalando tempestivamente ogni contenuto non appropriato mediante l’uso degli strumenti che siti di condivisione di contenuti online quali YouTube mettono a disposizione”, ha dichiarato Marco Pancini, European Policy Counsel di Google per l’Italia