Da Israele una ‘nano-Bibbia’ hi-tech per il Papa

Durante la prossima visita in Terra santa, Benedetto XVI riceverà in dono  l’esemplare del Vecchio testamento inciso su un chip di silicio.

La ricerca nel campo delle nanotecnologie è uno dei progetti sostenuti personalmente ormai da molti anni dal presidente israeliano Shimon Peres. Non sorprende, quindi, che la prossima visita del papa in Terra santa sia stata colta come occasione ideale per mettere in mostra le strabilianti capacità di miniaturizzazione raggiunte dagli scienziati israeliani.

Su un minuscolo chip di silicio, dalle dimensioni della punta di uno spillo (0,5 millimetri quadrati) ricoperto di oro, i ricercatori del dipartimento di Nanotecnologie dell’Istituto Technion di Haifa sono riusciti ad incidere l’intero testo in ebraico del Vecchio Testamento. Sono in totale 308.428 parole.  

La nano-Bibbia è nata nel dicembre 2007. In quella occasione,  annunciava Ohad Zohar, direttore del progetto: «E’ la Bibbia più piccola del mondo. Quella che si trova nel Guinness dei primati è 50 volte più grande della nostra».  

L’istituto Technion di Haifa, fondato nel 1924, è un vero fiore all’occhiello nella formazione delle eccellenze in tecnologia, al 109/mo posto nel ranking statunitense delle “Top Universities”. Tra i suoi laureati si annoverano gli inventori del linguaggio PHP, programma che ha consentito di creare pagine web dinamiche, attualmente  installato nell’80% dei server di tutto il mondo.

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