Sul Web l’amministrazione Usa lancia investimenti per Energia Verde

Usa: il Dipartimento dell’Energia (DOE) ha stanziato il 27 aprile scorso 777 milioni di dollari per la creazione di 46 centri d’eccellenza per la ricerca sull’energia, noti con l’acronimo EFRC (Energy Frontier Research Center).
Tale finanziamento trova l’indispensabile copertura di bilancio nell’ “American Recovery and Reinvestment Act 2009”, fortemente voluto dal Presidente Barack Obama per rilanciare il sistema economico e, al suo interno, la ricerca scientifica e tecnologica negli Stati Uniti. Un ambito nel quale gli Usa vogliono conservare  il primato planetario.

I progetti di ricerca finanziati sono così ripartiti: trentuno sono destinati a centri universitari; 12 a centri sotto il diretto controllo del DOE, due andranno a organizzazioni non-profit. Uno solo progetto privato, infine, sarà il destinatario di un finanziamento diretto.

Gli ambiti di ricerca principali sono quelli connessi alla produzione di energia rinnovabile e alla tutela della biosfera, secondo direttrici ben sintetizzate dal Ministro dell’Energia statunitense, il Premio Nobel Steven Chu: “La domanda d’energia globale salirà nel XXI secolo. Abbiamo due necessità urgentissime: affrancarci dalla dipendenza dal petrolio e dalle altre fonti fossili e dare un taglio netto alle emissioni inquinanti”.

I capitoli centrali dei progetti di ricerca
Tra i tanti ambiti scientifici compresi nel progetto di finanziamento, troviamo al primo posto – con 20 centri – le energie rinnovabili e i processi a “emissione zero” (i progetti rivolti allo studio dei processi chimico-fisici rivolti alla trasformazione dell’energia solare in energia elettrica). Seguono, con sei centri finanziati, quelli incentrati sull’efficienza energetica. Un ruolo importante – 14 finanziamenti diretti – è quello dello studio di materiali ultraleggeri e ultraresistenti, compatibili con gli ambienti e le applicazioni più estreme. Sei finanziamenti, infine, vanno alle ricerche sullo stoccaggio energetico (idrogeno e accumulatori di nuova generazione).

Il nemico numero 1: il biossido di carbonio
L’Università californiana di Berkeley – dove si trova uno dei Centri – riceverà, nei prossimi cinque anni, 30 milioni di dollari per due progetti diversi. Il primo, guidato da Berend Smit (docente di chimica e di ingegneria chimica), sarà rivolto all’individuazione di nuovi aggregati molecolari (una nuova forma della materia, quindi) che siano in grado di separare l’anidride carbonica dagli altri gas emessi dagli impianti di produzione energetica.
L’altro progetto, sotto la responsabilità di Donald DePaolo (docente di scienze planetarie e capo del laboratorio di Scienze della terra del Lawrence Berkeley National Laboratory), è rivolto alla verifica dei fondamenti scientifici necessari per lo stoccaggio sotterraneo del carbonio.

Fonti:
DOE: http://www.er.doe.gov
White House Press Office: http://www.whitehouse.gov/the_press_office/Fact-Sheet-A-Historic-Commitment-To-Research-And-Education/

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