L’Europa chiede a Obama un G12 per internet

La commissaria europea per le Tlc, Viviane Reding, in un video al presidente Barack Obama chiede che l’Icann, l’organismo che assegna i domini internet, diventi trasparente e multilaterale a partire dal 1° ottobre 2009.
Viviane Reding, in un video pubblicato nella sua pagina web , si è rivolta direttamente al presidente americano Barack Obama, chiedendogli che l’Icann diventi  “totalmente privato e responsabile”, tutelato da uno status giuridico indipendente e accompagnato da un forum multilaterale nel quale i governi possano discutere sulle politiche generali di internet e sulle questioni di sicurezza della Rete.

L’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), organizzazione privata senza fini di lucro con sede in California, negli Stati Uniti, è l’ente internazionale responsabile, dal 1998, della struttura della Rete e dei domini di primo livelo (Top Level Domain), le lettere finali delle directory, che seguono il punto (.com, .it, .net).

Malgrado lo status di organizzazione non-profit, L’Icann opera attraverso un accordo con il Dipartimento del Commercio statunitense, che scadrà il prossimo 30 settembre. Le critiche a questa formula mista tra privato e pubblico sono state molte, comprese denunce di pressioni delle lobby statunitensi per l’assegnazione (o il rifiuto) dei domini. Per esempio, gruppi politici legati alla destra sono riusciti ad impedire che l’Icann creasse il dominio .xxx  per i siti dal contenuto pornografico.

Anche il Vaticano ha detto la sua all’Icann. “L’affollamento dei domini internet non deve scadere nel sacrilego creando siti web con suffissi .catholic, .islam o .buddha”. Questa la posizione espressa dalla Santa Sede, riferita dall’agenzia austriaca cattolica Kathpress, che cita il cardinale Carlo Maria Polvani, delegato al panel dell’organismo, che si è riunito a Città del Messico nel marzo scorso. Polvani aveva allora inviato una lettera al presidente dell’Icann, Paul Towmey, nella quale si affermava che i domini religiosi minaccerebbero la “politica di saggezza e neutralità” dell’istituzione. La decisione dell’Icann in merito è stata rinviata.

Un G12 per internet
La Commissione europea propone che, a partire dal 1° ottobre 2009, si crei “un nuovo modello di governo di internet”.  Nel suo appello video, Viviane Reding afferma: “Credo che il presidente Obama sarà d’accordo sul valore e il rispetto della natura globale di internet in modo da aprire la strada, dopo settembre, a una nuova forma di governo di internet, più responsabile, trasparente, democratico e multilaterale”. Non si giustifica, aggiunge, che un solo Paese gestisca una funzione utilizzata da più di cento milioni di persone nel mondo.

In particolare, la Reding sostiene l’idea che l’Icann debba avere trasparenza finanziaria e responsabilità gestionale interna e che venga sottoposta a “revisione giuridica efficace”.

Nella proposta europea, il forum multilaterale tra i governi dovrebbe riunirsi due volte l’anno e formulare raccomandazioni all’Icann, da approvare a maggioranza. Il forum potrebbe dare “rapide risposte” in caso di minacce per la stabilità, la sicurezza o l’accesso a internet.

Il gruppo sarebbe una sorta di G12 della Rete, con due membri del Nord America, due del Sud America, due dell’Europa, due dell’Africa e tre dall’Asia, più il presidente dell’Icann, che non avrebbe diritto al voto. Le organizzazioni internazionali che regolano la materia potrebbero essere ammesse a partecipare a questo G12 come osservatori.

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