In Finlandia la banda larga diventa un diritto dei cittadini. In Africa centrale lo sviluppo della broadband fa parte di un programma milionario della Banca mondiale. L’Italia, nel frattempo, è 38/ma nella classifica di 66 nazioni dotate di reti veloci e la qualità della banda è di 28.1 in una scala da 0 a 100…
Entro il 2010 ogni cittadino finlandese avrà il diritto di navigare alla velocità di un megabit al secondo. Il ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni d’ora in poi garantirà il diritto imprescindibile alla banda larga con una legge ad hoc che include il broadband tra i servizi essenziali, come l’acqua e l’energia elettrica.
Ma il governo di Helsinki è andato oltre, e ha stabilito che tra cinque anni la velocità minima garantita dai provider essere di almeno 100 Mbps. Sarà un diritto degli utenti esigere tali prestazioni. Allo Stato spetterà il compito di vigilare sui provider.
La legge finlandese pro-banda larga è la prima nel suo genere. In Europa, solo la Spagna intende muoversi sul sentiero tracciato dalla Finlandia: il governo sta raccogliendo i pareri di soggetti pubblici e privati per impostare un percorso che veda la banda larga come servizio universale.
La Finlandia anticipa così le indicazioni della Commissione europea, che intende garantire la connessione a banda larga a tutti i cittadini dell’Unione entro il 2010. Il settore Ict ha contribuito a una crescita del Pil del 25% nell’Ue e alla metà degli aumenti di produttività negli ultimi dieci anni. Secondo recenti studi, lo sviluppo della banda larga contribuirà alla creazione di circa un milione di posti di lavoro in Europa e alla crescita delle attività economiche per 850 miliardi di euro tra il 2006 e il 2015.
Italia senza banda di qualità
Nel frattempo, l’Italia si piazza al non eccelso 38/mo posto (su 66 Paesi) nella classifica internazionale per la qualità della banda larga. Il ranking Broadband quality index è stato stilato dall’università di Oxford e dal Department of Applied Economics dell’università di Oviedo.
In particolare in Italia, dove la penetrazione della banda larga è di circa il 20% della popolazione, la qualità della connessione è pari a 28,1 punti su una scala da 0 a 100. Una connessione giudicata soltanto “sufficiente” per utilizzare in modo adeguato le applicazioni e i servizi web disponibili oggi. Ma molto al di sotto della soglia del 50 punti necessari per sfruttare le applicazioni dei prossimi 3-5 anni.
Al primo posto della classifica mondiale si trova la Corea del Sud, che con un punteggio pari a 66 su 100 ha superato il leader dello scorso anno, il Giappone (a quota 64). Il paese con la migliore qualità di banda in Europa è la Svezia, con un punteggio pari a 57.
Il governo italiano ha finora promesso investimenti dell’ordine di 1.471 milioni di euro per cancellare il digital divide e consentire – entro la fine del 2012 – a tutti i cittadini italiani l’accesso a una banda larga tra i 2 e i 20 megabit al secondo.
Ogni giorno, in Africa, qualcuno si connette…
215 milioni di dollari per sviluppare in Africa centrale reti internet di rapido accesso e affidabili. Il programma ha una durata decennale e sarà realizzato dalla Banca mondiale in partnership con la Banca per lo Sviluppo dell’Africa.
I primi Paesi interessati sono Camerun, Ciad e Repubblica Centrafricana, poi toccherà a Congo-Brazzaville, Guinea Equatoriale, Repubblica democratica del Congo, Gabon, Niger, Sao Tomè e Principe, Nigeria e Sudan.
L’Africa è il continente con la crescita più alta nel settore delle telecomunicazioni, ma l’introduzione della banda larga è stentata: i costi sono eccessivamente alti e l’inefficienza delle infrastrutture dei singoli Stati vanifica ogni speranza.
Il direttore del settore Informazione globale e Tecnologie della comunicazione della Banca mondiale, Mohsen Khalil, ha detto che l’organismo intende “sviluppare la banda larga su base regionale e nazionale, in modo da ridurre sensibilmente il costo dei servizi di telecomunicazione nell’Africa centrale”.
Internet è una realta imprescindibile in Africa, persino per la guerriglia. Il Movimento per l’emancipazione del delta del Niger (Mend), principale gruppo armato del sud della Nigeria, si serve del proprio sito internet per comunicare. Recentemente ha annunciato che il cessate il fuoco di 90 giorni che aveva dichiarato e’ finito e che saranno ripresi gli attentati contro gli impianti petroliferi e l’esercito.
(c.g.)