Internet può essere uno strumento utile alla comunicazione della Chiesa. La commissione episcopale per i media (Ceem) si sè confrontata sul tema in Vaticano, in un incontro dal titolo “La cultura di internet e la comunicazione della Chiesa”.
Per il il vice presidente della Ceem, il cardinale Josip Bozani “la Chiesa ha bisogno di internet perché ha una ‘buona novella’ da comunicare” e la Rete consente di raggiungere molte persone.
All’assemblea hanno preso parte l’arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, una ventina di vescovi presidenti delle commissioni episcopali, esperti, addetti stampa e rappresentanti di Facebook, YouTube, Identi.ca e Wikipedia.
“Internet non è solo un recipiente che raccoglie diverse culture. Internet è cultura. Internet produce cultura. E allora appare evidente chiedersi quale rapporto intrattiene questa ‘nuova cultura’ con quelle dette tradizionali”, ha dichiarato Bozani.
Imparare i segreti del web
Non di sola cultura vive internet, e la Chiesa lo sa bene. I vescovi sono stati chiamati anche a lezione dagli hacker. I partecipanti si sono confrontati con chi fa comunicazione e produce cultura oggi, ma l’occasione è buona anche per capire come sia possibile difendersi in caso di attacchi, di approfondire il limiti tecnologici e legali di internet.
Tra i reati più diffusi in Rete c’è la violazione del copyright: per la Chiesa, questa realtà ha delle conseguenze. Esperti nel campo della giurisdizione europea sul copyright e la protezione dei dati, hanno illustrato all’assemblea la legislazione in vigore in Europa e gli strumenti giuridici a disposizione.
(c.g.)