Riusciranno i promotori a far assegnare alla Rete il prestigioso riconoscimento? E se sì, a chi andrà il premio di dieci milioni di corone norvegesi – quasi un milione di euro? Breve riassunto delle candidature al Nobel per la pace.
“Il web rappresenta l’unico strumento di massa in grado di abbattere l’odio e il conflitto ed e’ per questo motivo che la Rete merita il prossimo Nobel per la pace”.
Candidare Internet al Nobel per la pace 2010 è la missione promossa da “Wired Italia”. Per farlo, sono stati chiamati in aiuto cosiddetti testimonial d’eccezione, come il premio Nobel per la pace Shirin Ebad, avvocato iraniana, il professor Umberto Veronesi, oncologo ed ex ministro della Salute e lo stilista Giorgio Armani.
Il progetto ‘Internet for Pace’ sulle pagine di Wired prende lo spunto dalla rivolta di Teheran dopo le ultime elezioni presidenziali e ogni mese fino a settembre 2010 verranno pubblicate sulla rivista esperienze significative di chi ha contribuito alla pace nel mondo.
Un premio, molte candidature
Ogni anno vengono proposti numerosi candidati al riconoscimento, a diverso titolo. Nel 2009 figuravano alcuni attivisti per la difesa dei diritti umani in Colombia, Giordania, Russia, Afghanistan, Vietnam.
In testa, però, figuravano due attivisti cinesi: Hu Jia, condannato nel 2008 a tre anni e mezzo di carcere, e Wei Jingsheng, che ha scontato 17 anni in prigione per la sua pretesa di riformare il sistema comunista cinese.
Il comitato
Il sito del comitato norvegese che assegna i premi Nobel stabilisce con chiarezza le regole del gioco per quanto riguarda la pace: “Le decisioni prese dal Comitato norvegese per il Nobel riflettono i valori occidentali di libertà e tolleranza, e solo in pochissimi casi hanno avuto un impatto negativo sulla posizione internazionale del Premio per la Pace. Va detto anche che il Comitato ha mantenuto un approccio flessibile al concetto di pace, avvalendosi di una più ampia interpretazione del testamento di Alfred Nobel. Negli ultimi decenni, il Comitato ha concentrato i propri sforzi affinché il Premio per la Pace acquisti una valenza davvero globale, cercando di avvicinare le parti più importanti di un conflitto, per esempio nel Medio Oriente e nell’Irlanda del Nord, allo scopo di promuovere il processo di pace”.
Barack Obama
Il comitato Nobel di Oslo ha assegnato il premio Nobel per la pace nel 2009 al presidente americano Barack Obama per i “suoi straordinari sforzi per rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli”. La scelta è stata fatta tra oltre 200 candidature, tra cui quelle del premier Silvio Berlusconi e del presidente francese Nicolas Sarkozy.
Pressioni
“È una cosa che fa parte del gioco, ma che non influenza minimamente la nostra decisione”, ha dichiarato il direttore dell’Istituto Nobel di Oslo, Geir Lundestad, sulle pressioni fatte sul comitato.
Lundestad ha ricordato come, negli anni ‘40, arrivassero alla sede dell’Istituto numerose lettere che chiedevano di assegnare il premio a Adolf Hitler.
Nobel a Jacko, perché no
“Si è dedicato per tutta la vita al miglioramento delle condizioni di vita dei bambini e di tutta l’umanità”, si legge nella petizione online promossa dai fan.
Ma il premio Nobel, secondo il regolamento, non può essere assegnato a un defunto e i candidati possono essere scelti soltanto dai vincitori di edizioni precedenti o da personalità appartenenti a particolari istituzioni scientifiche.
I promotori della petizione, che puntano ad arrivare a un milione di adesioni, ritengono che si tratti di semplici cavilli burocratici, e sostengono la candidatura del defunto Re del pop che, si legge sul web, “si è dedicato per tutta la vita, disinteressatamente e senza sosta, al miglioramento delle condizioni di vita dei bambini e di tutta l’umanità”.
(c.g.)