Cassa integrazione? Meglio il carcere

Su Facebook continua la mobilitazione del gruppo “L’isola dei cassintegrati“, che ha totalizzato quasi 60mila iscritti, che seguono la protesta attuata dai lavoratori della Vinyls nell’ex carcere di massima sicurezza dell’Asinara.

 

I lavoratori si dicono comunque decisi a proseguire nella lotta “finché vedremo risposte concrete”, come scrivono nel blog aperto su internet .

Nell’ultimo commento postato, Salvatore Azzu, cassaintegrato Vinyls, ripercorre gli ultimi avvenimenti che hanno portato alla cassa integrazione per 120 dipendenti: “Dovremo credere all’ennesimo accordo? No grazie, abbiamo esaurito la fiducia. Rimarremo sull’isola dei cassaintegrati finché agli accordi seguiranno anche il piano industriale del possibile compratore e l’impianto petrolchimico in funzione. Vivere nel carcere abbandonato dell’Asinara, nel frattempo, non potrà essere peggio che stare dietro le sbarre dietro cui ci hanno messo da tempo”.

I lavoratori dell’Equipolymers di Ottana (Nuoro) hanno manifestato solidarietà ai colleghi della Vinyls di Porto Torres. La delegazione di circa trenta lavoratori partiti dal Nuorese sarebbe dovuta arrivare fino all’isola dell’Asinara, ribattezzata “l’isola dei cassaintegrati”, simbolicamente occupata dal 24 febbraio, ma il mare in tempesta glielo ha impedito.