Il P2P è legale. In Spagna

Per un giudice di Barcellona, i link ai contenuti di per sé non violano il diritto d’autore. La causa era stata intentata dalla Siae spagnola

 

Con una sentenza giudicata storica dalla stampa spagnola, un tribunale di Barcellona ha assolto il primo sito ‘peer to peer’ ad essere stato portato in tribunale, con l’accusa di reato contro i diritti d’autore.

Il sito incriminato, “El RincondeJesus”,  mette con grande evidenza la parola “innocente!” in home page e  il suo titolare, Jesus Guerra, dichiara che la sua è “una pagina pulita” dopo ben 10 mesi di vertenza legale.

Il giudice ha stabilito che offrire link che rimandano ad altri contenuti – anche coperti da copyright, come succede nei P2P – non è illegale. “In senso lato”, spiega la sentenza, “il sistema di links costituisce la base stessa di internet ed una moltitudine di pagine (come Google) fanno ciò che si vuole impedire con questa causa”.

Secondo il giudice, inoltre, “le reti P2P, in quanto mere reti di trasmissione di dati tra privati, non vulnerano alcun diritto protetto dalla legge sulla proprietà intellettuale”.

Per la stampa specializzata e non, la sentenza è “storica” perché è la prima del genere. E’ anche una sconfitta per il denunciante (la Sgae, la Siae spagnola), che si batte per la chiusura di siti di scambio files: il governo spagnolo vorrebbe promuovere una proposta di legge che consentirebbe alle autorità amministrative di chiudere le pagine web considerate illegali.

(c.g.)

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