Facebook al tramonto?

Il 31 maggio cancellate gli account su Fb, tutti insieme, è l’invito del sito “We’re Quitting Facebook Today”. MySpace non perde tempo e annuncia nuove, semplici regole per la privacy. E un tris di ingegneri crea un algoritmo che individua i nostri post, liberi nel web.

Facebook non rispetta la tua privacy, ed è estremamente complicato gestire i tuoi dati personali sul social network. Non sappiamo quale uso potrà essere fatto nel futuro di questi dati. E soprattutto non sappiamo cosa ne sarà di Facebook nel futuro, a chi potrà essere venduto, cosa ne sarà del web.

Domande filosofiche hanno dato origine al movimento “We’re Quitting Facebook Today”. Lo scopo è far cancellare il maggior numero possibile di account, tutti insieme in un colpo solo il 31 maggio 2010. Si tratta di una sorta di azione di massa dimostrativa e per partecipare occorre iscriversi presso il sito ufficiale. Il 31 maggio si riceverà una mail di reminder per ricordare di chiudere il proprio account.

Il sito è in inglese, ma la traduzione automatica in italiano, veramente divertente, potrebbe essere un esempio dei pericoli del web: “Per molta gente, rinunciare Facebook gira intorno alla segretezza. Ciò è una legittima preoccupazione, ma inoltre pensiamo che l’edizione di segretezza sia appena il sintomo di più grande insieme delle edizioni. Gli effetti cumulativi dei che Facebook ora fa non giocheranno bene fuori in avvenire e noi si preoccupano profondamente per il futuro del fotoricettore come posto aperto, sicuro ed umano. Non possiamo vedere appena il senso corrente del Facebook che è allineato con alcun futuro positivo per il fotoricettore, in modo da stiamo andando”.

Il sito spiega le ragioni per cui bisogna uscire dalla ‘dipendenza’ del social network ma, a scanso di equivoci, osserva che non è utile creare su Facebook un gruppo di discussione per parlare della cancellazione di massa. Qualcuno già pensa di farlo, ovviamente.

E qualcuno pensa alle alternative

Un nuovo sito, ‘Openbook’,  è stato ideato da tre ingegneri americani per dimostrare le carenze nel controllo della privacy da parte di Facebook. Basta digitare una o più parole ed ecco apparire i post inviati negli ultimi giorni che le contengono.

Messaggi nati nel social network, ma che ora circolano liberamente sul web. Il sito scova le informazioni rese pubbliche da Facebook attraverso le applicazioni che aprono la comunità al resto del web e che hanno scatenato una valanga di critiche.

“Ho perso la verginità”, “odio il mio capo”, “non dirlo a nessuno”, “ho copiato il compito”. Sono alcune delle frasi che consiglia di digitare il nuovo sito Openbook.

MySpace coglie l’occasione

Il social network di Rupert Murdoch, MySpace, che negli ultimi anni ha perso terreno nei confronti del rivale, ha annunciato una semplificazione delle impostazioni sulla privacy che coinvolgerà gli utenti nelle prossime settimane. In una lettera inviata agli utenti, il co-presidente Mike Jones ha spiegato che si potrà scegliere fra rendere il suo profilo aperto al pubblico, ai maggiorenni o agli amici con un solo click. La differenza è netta rispetto a Facebook che, come ha osservato il ‘New York Times’, prevede 50 setting, 170 impostazioni e ha una politica della privacy “più lunga della Costituzione americana”.

(c.g.)

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