Nove dipendenti della cinese Foxconn si sono uccisi buttandosi dal tetto della fabbrica. Altri due hanno cercato di togliersi la vita. Tutti giovanissimi.
Nan Gang, impiegato di 21 anni, alle 4,35 si è lanciato dal tetto del palazzo dormitorio nel compound della Foxconn Technologies, a Shenzhen. E’ il caso più recente di suicidio tra dipendenti dell’azienda taiwanese che produce componenti per Apple e Sony Ericsson. Nan Gang guadagnava tra i 100 e i 200 euro al mese.
La stampa cinese ha rivelato che si sono registrate altre otto morti – e due tentati suicidi – tra cui quella di Wang Lingyan, una ragazza di 16 anni trovata morta nel suo letto del dormitorio della Foxconn a Lanfang, nella provincia di Hebei. Per i medici del locale ospedale, la ragazza è morta per un attacco cardiaco.
“Chinese reporter exposes Foxconn working conditions: Suicides, Torture and Poisoning”
Sono molte le denunce che girano sul web contro la Foxconn Technologies. La multinazionale appartiene alla società taiwanese Hon Hai Group e produce parti per i prodotti Apple, come Ipad e Ipod, e per Sony Ericsson. Conta 800 mila dipendenti in Cina, 420mila solo a Shenzhen. La maggior parte degli impiegati sono al di sotto i 30 anni. Su YouTube si possono trovare diversi video sull’argomento, tra cui quello di un giornalista cinese che denuncia le condizioni di lavoro nelle fabbriche, dove si fa uso, secondo il racconto, di minacce, torture e avvelenamenti.
Anche la Beijing Television ha mostrato un video nel quale si vedono operai picchiati con bastoni dalle guardie a custodia dello stabilimento di Pechino.
(c.g.)