Il più diffuso dei motori di ricerca ha annunciato che non reindirizzerà più le ricerche degli utenti in Cina verso il server ad Hong Kong.
Google ha spiegato che interromperà questa operazione, intrapresa nell’aprile scorso, perché le autorità cinesi hanno minacciato di far decadere la licenza di operare nel Paese, in scadenza il primo luglio.
Dalla chiusura del sito cinese Google.cn, gli utenti che accedono dalla Cina vengono spostati direttamente sul sito Google di Hong Kong (google.com.hk), che non è sottoposto alla censura delle autorità di Pechino. La trovata di Google non è piaciuta alle autorità, e ora la speranza che possa continuare ad operare in Cina, dove la sua licenza scade mercoledì, è legata all’accettazione di una nuova soluzione, che permetta di rispettare le leggi cinesi in materia di censura senza dover censurare direttamente gli utenti .
La soluzione proposta è un nuovo sito web, già accessibile dalla Cina, dal quale non è possibile fare ricerche ma dal quale si potrà accedere al sito Google di Hong Kong (Google.com.hk), facendone richiesta.
Questa soluzione, secondo il capo degli affari legali di Goolge, Davis Drummond, permette a Google di rispettare il proprio impegno a non sottoporsi alla censura cinese, rispettando allo stesso tempo le leggi del Paese. Il rinnovo della licenza Icp verrà chiesto per questo nuovo sito.
“E’ chiaro dalle conversazioni che abbiamo avuto con il governo cinese che essi considerano inaccettabile il reindirizzamento, e che se continuiamo a reindirizzare gli utenti, la nostra licenza Icp non sarà rinnovata”, ha detto Drummond. “Nei prossimi giorni cesseremo completamente di reindirizzare i nostri clienti cinesi”.
(c.g.)