Libertà di wi-fi

Fine dell’obbligo di identificarsi a chi si connette a internet tramite un access point wi-fi pubblico. Una proposta di legge per abolire l’art. 7 della legge Pisanu sulla sicurezza è stata presentata da alcuni parlamentari. Potrebbe essere approvata entro il 2010.

Reti wireless aperte, che consentano l’accesso al web senza burocrazia. La proposta di legge c’è, è stata spiegata dal vicepresidente della commissione Trasporti (competente in materia) Luca Barbareschi (Fli), firmatario con Paolo Gentiloni (Pd), Linda Lanzillotta (Api) e Roberto Rao (Udc).

Secondo i parlamentari, la proposta potrebbe trovare – se ci sarà sensibilità da parte del governo – una corsia preferenziale ed essere approvata entro il 2010 in sede legislativa a Montecitorio.

Si tratta, in pratica, di abolire l’articolo 7 della legge Pisanu sulla sicurezza (L. 155/2005), che impone l’obbligo di identificarsi per tutti coloro che si connettono a internet attraverso una rete wifi aperta e di tenere un registro dei documenti di identità da parte di quanti forniscono l’accesso al web tramite hot spot e simili.

La legge sulla sicurezza (che ha convertito il decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, recante misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale) scadrà il prossimo 31 dicembre.

Per Paolo Gentiloni, già ministro per le telecomunicazioni nel passato governo, è arrivato il momento di “sburocratizzare il sistema. Anche la polizia postale ha infatti reso noto che l’identificazione obbligatoria non è uno strumento ritenuto più di tanto utile nella lotta al terrorismo”.

“Il Governo decida oggi di non prorogare ulteriormente l’efficacia del decreto Pisanu”, chiede anche l’Associazione nazionale Club della libertà, in vista della scadenza del provvedimento. “A oggi un sistema per garantire l’identificabilità di chi accede alla Rete, a prescindere se via cavo o via access point wi-fi è uno dei grandi problemi che affliggono internet tutta, e non è un tema solo italiano”. Quindi, conclude, “è il caso di allinearsi immediatamente alla libertà di connessione e allo sviluppo della rete wifi presente negli altri Paesi europei”.
(celia guimaraes)

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