Il Pentagono arruola gli hacker

Parola d’ordine, fermare WikiLeaks ad ogni costo. Il Diparimento della difesa americano cerca di bloccare l’emorragia di notizie trafugate prima che sia tardi. E per farlo mette in campo i massimi esperti in sicurezza informatica, quelli che sanno come violarla: gli hacker. 

 

Peter Zatko: sotto questo nome ci sono un Senior manager consulting dell’Ibm canadese e un giocatore di pallamano slovacco che milita in una squadra lussemburghese.

Peter (o Peiter) Zatko è anche un rispettabile hacker noto come Mudge, cooptato come program manager da Darpa (Defense advanced research projects agency), l’agenzia di ricerca e sviluppo del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti.

In un’intervista a Cnet del febbraio scorso, Mudge sintetizzava così il suo lavoro: “Non voglio che la gente sia fregata dal virus dopo che è venuto fuori. Voglio una difesa attiva. Voglio essere la punta tagliente del bastone.”

Zatko,americano, 40 anni, è uno dei membri storici di L0pht Heavy Industries, fondata a Boston nel 1992 e attiva fino al 2000 come ‘hacker think tank’ (poi assorbita da @stake, a sua volta acquistata da Symantec).

E’ soltanto uno degli esperti in sicurezza informatica schierati in campo dal Pentagono per fermare la fuga di notizie riservate dagli archivi statunitensi, come quelle messe in rete da WikiLeaks, ha scritto Forbes intervistando Julian Assange, il fondatore del sito al centro dell’attenzione mondiale in questi giorni.

Assange conosce molto bene Mudge: “E’ un tipo molto brillante”, ha detto, rispondendo a una domanda di Andy Greenberg, che lo ha intervistato per il mensile. Ma l’australiano fondatore di WikiLeaks si è rifiutato di commentare l’ingaggio dell’hacker d aparte del Pentagono per sviluppare una tecnologia che impedisca la fuga di notizie.

La battaglia sta per iniziare.

(celia guimaraes)

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