WikiLeaks e l’offensiva degli hacker

Oscurati i siti di Mastercard e PayPal, quello della Procura svedese e la posta elettronica dell’avvocato delle due donne che accusano Assange di stupro. E’ l’operazione “Resa dei conti”, lanciata dai ‘cavalieri di WikiLeaks’

 

Sono in pieno svolgimento le contromosse degli hacker in sostegno di Julian Assange con l'”Operation Payback”, la “Resa dei conti”. La pagina web di Mastercard ha subito un assalto che ha rallentato le operazioni (ma nessun rischio per la sicurezza delle transazioni, assicurano).

Una risposta alla società finanziaria, che aveva bloccato il servizio di donazioni per WikiLeaks, come prima avevano fatto Visa e PayPal. Poco dopo anche PayPal è finita sotto l’attacco degli hacker per aver tagliato i ponti con WikiLeaks.

In precedenza, nella notte è stato oscurato il sito web della Procura svedese – che aveva disposto l’arresto di Assange con l’accusa di stupro – bloccandone l’accesso. L’assalto è stato attribuito dalle autorità svedesi al gruppo “Anonymous”.

Nel mirino sono finiti anche il sito e il servizio di posta elettronica di Claes Borgstroem, il legale che rappresenta le due donne svedesi che hanno accusato Assange di molestie sessuali. “Pensiamo che sia la stessa gente (che ha oscurato) il sito web dei pubblici ministeri”, ha dichiarato l’avvocato.

Nel frattempo, Datacell, la società che gestisce le donazioni a WikiLeaks ha annunciato che farà causa contro Visa. In un comunicato, la società con sede a Reykjavik afferma che Visa “è gravemente lesiva per WikiLeaks e Datacell” perché il blocco delle autorizzazioni di pagamento “provoca chiaramente grandi perdite finanziarie per WikiLeaks, che sembra essere il solo obiettivo della sospensione”.

(celia guimaraes)

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