“Un altro scempio si sta consumando negli scavi di Pompei, ed è costato 5 milioni di euro”. Lo denuncia il “Il Gazzettino vesuviano”, che ha creato anche un gruppo su Facebook, “Stop Killing Pompeii Ruins”. I fan sono già 2.500
Sito e social network hanno pubblicato alcuni scatti di un edificio in costruzione all’esterno delle mura pompeiane che, dicono, impone molti interrogativi. “Basta fare il solito giro turistico, per scovare un enorme cubo di cemento armato, vicino alle mura della città romana, nei pressi di Porta Nola”.
“Un ecomostro da 5 milioni di euro, i cui lavori sono ancora in corso”, sottolinea la denuncia. A cosa servirà? La risposta è nel bando pubblicato il 9 agosto 2006 e aggiudicato il 22 novembre dello stesso anno: “Il bando della Soprintendenza Archeologica di Pompei – spiegano su Facebook – è poco chiaro: l’edificio ospiterà “nuovi depositi, uffici per il personale e magazzino archeologico”. Destinazione troppo “generica”, sottolineano.
Poi c’è la questione dei costi. “La realizzazione di questo edificio doveva costare 3 milioni 796mila euro (…), l’importo lievita fino 4 milioni 906mila euro. Quindi, quasi 5 milioni di euro per un qualcosa che non si sa a cosa servirà e che in quattro anni non è stato ancora ultimato”.
Cinque milioni di euro che, per gli ideatori del gruppo, potevano essere meglio utilizzati nel restauro gli scavi pompeiani.
(celia guimaraes)