La notizia della morte di Osama si è diffusa velocemente tramite piattaforme che dieci anni fa non esistevano. Con un ruolo di rilievo affidato a social network e microblogging. Ma tutti poi hanno cercato approfondimenti nei siti tradizionali.
Dieci anni fa, l’11 settembre 2011, il giornalista Aaron Brown ha lavorato tutto il giorno sul tetto dell’edificio della CNN, con il fumo del World Trade Center sullo sfondo. Molti nel mondo hanno avuto la terribile notizia da lui quel giorno. Oggi giornalisti dell”Associated Press, New York Times, Cnn e Al Jazeera raccontano le mille maniere diverse in cui le persone hanno appreso la notizia dell’uccisione di Osama bin Laden.
Un soldato in Afghanistan l’ha letto su Facebook. Un produttore televisivo della Carolina del Sud ha ricevuto un tweet dal comico Kathy Griffin. Un musicista blues di Denver l’ha saputo da un alert via e-mail dal New York Times. Una donna del Kansas l’ha scoperto mentre, distrattamente, guardava internet sullo smartphone mentre portava a spasso il cane.
Una dimostrazione in tempo reale di come il mondo dell’informazione è cambiato. Molte persone hanno ricevuto la notizia attraverso piattaforme che non erano disponibili una decina di anni fa. Adesso la loro diffusione a macchia d’olio ha riaffermato il ruolo di predominio dei social network.
Per alcuni è stato un momento epocale per le news. “Se qualcuno non credeva ancora nella sorprendente potenza di Twitter come veicolo di notizie, dalla notte scorsa ha dovuto convertirsi”, è stato il tweet di Chris Cillizza sul sito politico ‘The Fix’.
Giù i server
Twitter ha conosciuto il suo più alto volume di traffico, con una media di 3.440 tweet per secondo dalle ore 22:45 alle 12:30 negli Stati Uniti. Alle ore 23 erano 5.106 i tweet per secondo, hanno detto. L’Akamail Technologies Inc., che garantisce circa il 20% del traffico internet nel mondo, ha riferito che le pagine globali viste in circa 100 portali di notizie sono state più di 4,1 milioni alle ore 23. CNN, Fox News Channel e MSNBC insieme hanno totalizzato quasi 15 milioni di telespettatori tra le 23 e la mezzanotte di domenica.
Affidabilità uguale tradizione
La Cnn ha segnalato alle 10 di sera che il presidente Barack Obama avrebbe parlato, ma ci sono voluti altri 45 minuti per conoscerne il contenuto, riferito a bin Laden. Mark Kraham, presidente della Radio Televisione Digitale News Association ha confermato che i media tradizionali hanno usato più attenzione e cautela nel riferire la breaking.
Gli utenti dei social network si sono buttati sulla storia, ma molti post reindirizzavano verso le fonti mainstream o consigliavan di accendere la CNN. La ressa per avere informazioni sui siti mainstream ha buttato giù molti server. Il sito del New York Times è stato inaccessibile per circa 30 minuti. ABC News domenica notte ha avuto il massimo carico della sua storia.
Al Newseum, il museo di Washington dedicato al giornalismo, il server è andato giù a causa di migliaia di contatti per vedere le repliche digitali delle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Il sito aveva 2.800 richieste al secondo quando è caduto, ha detto un amministratore.
Finti video, vero malware
I criminali informatici stanno sfruttando la morte di Osama bin Laden per indurre le persone a visitare siti di malware. Circolano messaggi infetti su Facebook con link che rimandano a video e immagini pronti a danneggiare i pc.
Sul social network c’è un ads che rimanda a un “video delle torture” che reindirizza su una pagina in cui si è invitati a lasciare un messaggio per avere maggiori informazioni. Truffe simili spuntano dovunque tutte le volte che c’è una notizia particolarmente importante, avvertono gli esperti. Diffidare prima di cliccare, è il consiglio di default.
(celia guimaraes)