“Avrebbe potuto essere un’idea utile, prima di diventare uno strumento di militantismo cretino”, ha twittato Eric Maillard (@PRland), agente di pubbliche relazioni. La blogger imnotalone (@imnotalone), ha a sua volta twittato con disappunto: “E’ diventato un punto di ritrovo per troll. Triste”.
Qualcuno aveva provato ad usare #RadioLondres con il suo scopo originale: “cielo blu” (colore del partito di Nicolas Sarkozy, l’Ump) a Noumea, capoluogo della Polinesia francese, “punch alla rosa” (simbolo dei socialisti) che si beve alle Antille.
Ma per la maggior parte, le elezioni francesi su Twitter è stato soprattutto un modo di prendere in giro tutti, da Carla Bruni (“Si è iscritta a Meetic, ripeto si e’ iscritta a Meetic”) allo spettro di un nuovo passaggio al secondo turno per l’estrema destra del Front National (“se MLP arriva al secondo turno, eccovi il traffico quotidiano degli aeroporti francesi”).
Tweet scherzosi anche sulla legge che impone il silenzio elettorale e le sue salatissime multe (“A 75.000 euro per cavolata postata su #RadioLondres, Twitter pagherà in 24 ore il debito della Francia”).
Tra i bontemponi anche il nostrano Massimo Mantellini (@mante), guru di Punto Informatico: “Ho un exit poll affidabilissimo appena prodotto da utenti twitter in Tasmania, interessa? #RadioLondres”.
(celia guimaraes, via Ansa&Twitter)