Google ha annunciato da pochi giorni l’aquisizione di Nest (letteralmente, Nido) per 3.2 miliardi di dollari. Ma c’è molto di più
Nest è un produttore di termostati e rilevatori di fumo per uso domestico. Un acquisto ragionevole per un grande produttore di software come Google che si interessa ad una piccola azienda di domotica come Nest
Ma secondo gli esperti c’è molto di più, al punto tale che Mashable, bibbia della tecnologia, parla di una nuova era, quella dell’ Internet delle cose portata a sviluppi impensabili. L’esempio arriva dal cartoonist Lance Ulanoff che mostra un utente del termostato Nest alle prese con Google+ per poterlo attivare. Diventerà Big G troppo intrusivo nelle nostre case domotiche?
Google spende di più
I tre miliardi e passa spesi da Google per prendersi Nest sono noccioline rispetto ad altre acquisizioni fatte da Mountain View. Ben 17 miliardi di dollari sono stati sborsati negli ultimi due anni, più delle cinque aziende rivali di Google messe insieme, rivela Bloomberg: Apple, Microsoft, Facebook, Amazon e Yahoo insieme hanno speso nello stesso periodo 13 miliardi di dollari in acquisizioni di aziende tecnologiche.
Who’s Nest?
Così come quando prese Boston Dynamics, specializzata in robotica, per Google mettere le mani su un’azienda di hardware di nuova generazione come Nest significa poter gestire prodotti di alta tecnologia già in commercio ad un costo accessibile. Il top delle vendite sono il termostato Nest Thermostat, che ha un costo di 249 dollari, e il rilevatore di fumo e monossido di carbonio Nest Protect, in vendita a 129 dollari.
Il termostato può essere controllato in remoto da smartphone o tablet. A casa, utilizza il wifi per controllare e aggiustare la temperatura alle condizioni atmosferiche all’esterno in tempo reale. Un sensore può rilevare l’assenza di persone in casa e adeguare la temperatura per il risparmio energetico. Anche il rilevatore di fumo e gas utilizza una serie di parametri via internet per il suo funzionamento.
Qui un video sui prodotti Nest

Smart tech
Durante la recente edizione del CES di Las Vegas (la più grande fiera internazionale dell’elettronica di consumo), decine di aziende hanno presentato prodotti destinati al mercato delle applicazioni smart per la casa come la lampada intelligente Hue della Philips o il frigo T9000 della Samsung . C’era anche Nest.
Tutto come prima?
Ora gli esperti si chiedono, un po’ scherzando ma anche no, cosa ne farà Google del nuovo acquisto. Dovremo fare login su Google+ per attivare il termostato? Google diffonderà pubblicità dagli altoparlanti del rilevatore di fumo? Useremo la funzione vocale di Google Now per accendere il riscaldamento? Google in una nota ha affermato che Nest continuerà a lavorare come una azienda distinta e autonoma con una leadership propria. Ma tutto porta a credere che Internet delle cose e le sue implicazioni sulla privacy saranno ben presto questioni di cui occuparci.
Celia Guimaraes @viperaviola