Il Twitter cinese sotto attacco zombie

Weibo, una sorta di ibrido cinese tra Twitter e Facebook, potrebbe rapidamente ritrovarsi ad essere un pezzo da museo, dimenticato dalla moda digitale d’oltre Muraglia.

 

Fondato nel 2009, ha raggiunto numeri ragguardevoli, con oltre 500 milioni di utenti registrati e circa il 60% del traffico internet complessivo. Da diversi mesi il popolare social network registra un’emorragia di utenti verso la concorrenza, soprattutto il sempre più utilizzato WeChat.

In questo video il Wall Street Journal spiega la crescita di WeChat in China

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Uno dei motivi fondamentali sembrerebbe essere la maggiore riservatezza garantita da WeChat, dove i post possono essere indirizzati ad una ristretta cerchia di amici, mentre quelli pubblicati su Weibo sono di pubblico dominio e spesso cadono sotto la lente dell’efficientissima censura governativa.

Il declino di Weibo sembra essere una tendenza acquisita, come dimostra questo servizio di Reuters Tv del settembre 2013:

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Più che la censura però, a mettere a repentaglio l’esistenza del social network potrebbe essere un’invasione di “zombie”. Con questo termine vengono identificati dei profili creati in automatico da software capaci di gestirli in modo attivo e “umano”. Una volta scelto il bersaglio, con pochi euro si può acquistare un’armata di decine di migliaia di “zombie” per spammare altri utenti o per aumentare artificiosamente il numero di iscritti ad un determinato profilo, incrementandone il ranking.

Questi automi si occuperanno a loro volta di postare e commentare secondo le indicazioni fornite dal programma. Nonostante gli sforzi dei programmatori di Weibo per pulire il social network, sembra che il grande esodo sia iniziato e le ultime cifre registrano un calo del 10% del numero di utenti attivi.

 

Celia Guimaraes @viperaviola (dalla Cina: Mauro Lovecchio @maurolovecchio)

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