A circa un anno dalla presentazione dell’iniziativa Internet.org, Zuckerberg in persona ha presentato, dal suo profilo su Facebook, un’applicazione che dà accesso gratuito a internet, a partire dalla popolazione dello Zambia per poi estendersi ad altri Paesi. L’app consente di collegarsi ad alcuni siti di pubblico interesse che danno informazioni su salute e lavoro, oltre che al social network. L’app di Internet.org è stata lanciata in partnership con sei società, tra cui Samsung e Nokia. La connessione nello Zambia è garantita dalla collaborazione con l’operatore wireless Airtel.
Pochi giorno dopo, in visita in India per presentare Internet.org al premier, Zuckerberg ha detto che “l’accesso a internet è un diritto umano” . Ma non c’è solo il fondatore di Facebook nella gara per portare internet ai confini del mondo.
Il diritto d’accesso alla rete è riconosciuto anche dalla Banca Mondiale, che ha commissionato a Outernet l’installazione del suo hardware per la connessione in zone remote in Sud Sudan.
Outernet è un’organizzazione no-profit che vuole offrire un servizio dati gratuito, utilizzando i satelliti di trasmissione e un ricevitore (denominato Lantern) che permetterà agli utenti di scaricare i dati. Il ricevitore Lantern è stato portato su Indiegogo per la raccolta fondi, con risultati molto soddisfacenti.
La tecnologia usata da Outernet e dal suo ricevitore Lantern può apparire complessa per i digiuni di open source. E invece è molto promettente, come ci spiega l’esperto informatico Francesco Laurenti:
“Internet gratuito in ogni angolo della Terra. Questo è l’intento di Outernet, “startup” americana nata in seno all’organizzazione no-profit Media Development Investment Fund (MDIF), che finanzia e sostiene l’accesso alla conoscenza e alla libera informazione, anche in quei Paesi in cui questi principi vengono disattesi.
Non si tratta proprio di Internet nella sua totalità, ma di una parte dei suoi contenuti, organizzati in un pacchetto sempre aggiornato di notizie, informazioni, istruzione e intrattenimento: la cosiddetta “Humanity’s Public Library“.
La diffusione del pacchetto – circa 200 megabyte totali – avviene via satellite, per sfruttare alcuni vantaggi che questo sistema di trasmissione offre.
Un segnale satellitare, infatti, può raggiungere le zone più remote della Terra, dove non sono ancora presenti infrastrutture tecnologiche ed elettricità. Inoltre, resta operativo anche in zone colpite da calamità naturali come uragani o terremoti, e può facilmente aggirare la censura di quei Paesi che ostacolano la libertà di informazione.
Il primo segnale di Outernet è stato trasmesso su Europa e Nord America l’11 agosto 2014 dai satelliti Galaxy 19 e Hot Bird. Quest’ultimo, in particolare, è il satellite sul quale punta la maggior parte delle nostre parabole.
Da allora, chi vuole connettersi alla rete Outernet deve autocostruirsi un ricevitore basato su “Raspberry“, accoppiato a un modulo di sintonizzazione satellitare (DVB-S) e una parabola, seguendo le istruzioni fornite dagli sviluppatori.
Al momento, la connessione a Outernet è prevista solo monodirezionale (su protocollo UDP): gli utenti possono ricevere dati, ma non trasmetterli. C’è, tuttavia, tra gli obiettivi a lungo termine dell’organizzazione quello di rendere il collegamento bidirezionale.
Vista l’attuale “difficile” modalità di accesso a Outernet (bisogna, appunto, autocostruirsi il ricevitore), in questi giorni l’organizzazione sta conducendo su Indiegogo una campagna di raccolta fondi per finanziare lo sviluppo di un nuovo dispositivo che integri tutte le funzionalità necessarie in un solo oggetto: il Lantern. Con questo strumento, grande circa come una torcia e dal costo previsto di 99 dollari, l’accesso a Outernet sarà semplice, veloce e non richiederà conoscenze informatiche specifiche.
Il suo funzionamento è simile a quello di un router wi-fi.
Connettendosi ai satelliti, Lantern scaricherà nella sua memoria interna una copia della libreria Outernet. Allo stesso tempo, fungendo da “hotspot”, renderà consultabile tale libreria sotto forma di pagine web a tutti i dispositivi a lui connessi via wi-fi: computer, smartphone, tablet e altri.
L’aggiornamento dei contenuti, scelti anche con l’aiuto degli utenti, sarà costante. Per questo Lantern si manterrà aggiornato con frequenti connessioni ai satelliti Outernet.
Il dispositivo sarà predisposto per ricevere segnali su un ampio range di frequenze (dai 2mhz ai 1900 mhz) e con diversi tipi di antenna. E’ previsto un ingresso per la parabola (LNB), ma potrà connettersi a Outernet anche senza, sfruttando i sistemi di telecomunicazione satellitare globale come Iridium o Inmarsat, grazie alla sua antenna interna.
Per poter operare in luoghi senza rete elettrica, infine, sarà rivestito di pannelli solari che alimenteranno una batteria interna.
La campagna ha centrato e superato il primo obiettivo in soli 5 giorni, raccogliendo 245 mila dollari dei 200 mila richiesti. Con questo denaro, si procederà alla costruzione del Lantern e al finanziamento della trasmissione gratuita di 2 megabyte di dati al giorno su una frequenza che potrà essere ricevuta anche senza parabola (Iridium, Inmarsat).
Gli obiettivi di crescita sono molti: dall’aumento della banda disponibile all’estensione delle zone di copertura del globo, fino al lancio di satelliti proprietari.
Tutto vincolato all’andamento della campagna di raccolta fondi, che si concluderà il prossimo 12 dicembre”.