Ci sono già i droni-giornalisti: nel novembre 2014, la trasmissione ’60 minutes’ della Cbs ha mandato in onda uno speciale con un riprese fatte da un drone nella zona di Chernobyl, in Ucraina. Pochi giorni fa la Cnn ha firmato un accordo con la Federal Aviation Administration (FAA) per usare i droni nelle notizie e servizi video. L’obiettivo, quello di creare un ecosistema con attrezzature e regole per un videogiornalismo di qualità, la dice lunga su come saranno importanti questi nuovi mezzi nel giornalismo, così come in tanti altri campi.
Parola chiave
“Droni volanti – piccoli, medi o grandi – hanno prezzi sempre più accessibili, è facile acquistarne uno negli shop online o nei negozi specializzati, ma non è semplice farli decollare”, racconta il giornalista-geek Pino Bruno nell’e-book gratuito “Italia 2015, che futuro – le parole chiave per capire il nuovo anno”. Quello di cui abbiamo bisogno ora sono regole chiare come quelle che, per restare all’esempio della Cnn, stanno cercando di impostare le autorità americane. Qui in Italia, racconta ancora Pino Bruno, “la normativa è così ingarbugliata da renderne complessa l’interpretazione. D’altronde, com’è già successo altre volte, i tempi dell’innovazione dell’hardware e del software, sono molto più rapidi rispetto a quelli dell’amministrazione statale, costretta a inseguire l’evoluzione tecnologica”.
C’è chi fiuta l’affare: in Italia è già scoppiata la febbre del brevetto di piloti di droni. “Sembra un non senso ma se è vero che i droni sono aeromobili che volano senza pilota, in realtà a terra c’è sempre un pilota professionista che li guida e li controlla”, spiega all’agenziaAdnKronos Giovanni Formosa, founder di Aerovision, organizzazione riconosciuta dall’Enac per operazioni specializzate con i droni.
Intanto, mentre il cielo sopra di noi si popola di droni e aspettiamo le leggi più semplici per farli volare, ci sono alcuni esempi, virtuosi e non, dell’utilizzo di questi mezzi. Due casi di cronaca recenti? Eccoli.
Agrodron sarà il primo drone-contadino totalmente ‘made in Itay’, sviluppato da due aziende specializzate (Italdron, di Ravenna e Adron Technology, di Udine).
Sarà utilizzato, al posto del tradizionale trattore, nella lotta biologica ai
Parassiti fatta in modo più mirato. Con Agrodron (il prototipo sarà presentato a Roma il 28 gennaio) sarà possibile spargere sui campi di mais delle piccole capsule di cellulosa con le uova di un insettoche stermina la piralide, il lepidottero killer di intere coltivazioni. Agrodron utilizza un drone radiocomandato con autopilota e gps, con un peso massimo al decollo di circa 5,5 kg e un’autonomia di circa 18 minuti di volo.
Il drone ‘cattivo’
Un drone che trasportava tre chili di metamfetamine si è schiantato al confine tra Stati Uniti e Messico. L’incidente è avvenuto a Tijuana, non lontano da San Diego. Il relitto e la droga sono stati ritrovati in un parcheggio e le autorità messicane ora indagano per scoprire da dove sia partito e chi lo controllava. Non è la prima volta che droni vengono usati per il trasporto di droga.
Scegli il tuo drone
Visto che ormai sono a portata di tutte le tasche, i droni sono stati tra i gadget più richiesti per Natale. Salvo poi, ovviamente, farli volare in modo sicuro e adeguato.
I patiti del fai-da-te possono anche costruirselo settimana dopo settimana, pezzo dopo pezzo, andando in edicola. E’ il drone in fascicoli
Droni stampati in 3D oppure fatti con materiali ancora più fantasiosi come funghi, cellulosa e saliva di vespe sono già tra noi. Ecco, infatti, il drone biodegradabile.
Sembra uno squalo, invece è un drone. In questo caso, ‘cugino’ degli aerei senza pilota in uso agli eserciti: GhostSwimmer è un gadget di guerra.
Sorvolare Venezia o la Grande Muraglia cinese? Molto, molto di più. Ecco le immagini spettacolari girate con un drone dentro il vulcano Bardarbunga.
Adesso siamo davvero pronti a decollare, anche in Italia.
Celia Guimaraes@viperaviola