La riforma del Catasto interesserà 62 milioni di immobili e, secondo i geometri, per svecchiare un sistema fermo da 70anni serve una banca dati, che sia aperta a tutti e che sia anche in grado di ribaltare la staticità dell’archivio così come è adesso.
La proposta è di creare un il Catasto dinamico, con la registrazione in tempo reale delle modifiche del territorio e del mercato immobiliare. Un obiettivo che ha a che fare con la digitalizzazione della Pubblica amministrazione.
Per alimentare la banca dati dovrebbero essere coinvolti sia cittadini sia professionisti e comuni. Il progetto è stato presentato in questi giorni all’Agenzia delle entrate e, secondo i geometri, potrebbe diventare una best practice a livello internazionale. Ecco un video che spiega la proposta:
I criteri di registrazione validi ancora oggi furono stabiliti in un contesto economico e sociale totalmente diverso: è probabile ad esempio che per una casa in una zona centrale di un capoluogo, ritenuta periferia negli anni 40, il valore e le tasse pagate oggi siano gli stessi di una casa in un paese di provincia.
Il Catasto dinamico, con l’aiuto della tecnologia, entrerebbe a far parte del Sit (Sistema integrato del territorio), un contenitore digitale dove confluiranno tutti gli archivi della PA: catasto, pubblicità immobiliare, procedure edilizie, infrastrutture tecnologiche e catasto energetico.
Celia Guimaraes@viperaviola