Ci sono più di 30 mila video su YouTube che illustrano come funziona, pregi e difetti compresi: non certo una novità. Megabus è un servizio di autobus low cost e ‘senza fronzoli’ nato in Gran Bretagna nel 2003 e ora presente in diversi Paesi, Italia (da poco) inclusa.
Andiamo a Venezia
Giuseppe Ponticello, giovane webmaster, ha voluto provare il viaggio da Roma a Venezia e ritorno, in un fine settimana di questa estate. La sua valutazione complessiva è stata positiva, con in più qualche inatteso risvolto ‘social’: “La cosa che più ha sorpreso è stata l’eterogeneità dei passeggeri, non solo ragazzi con lo zaino in spalla ma anche famiglie, soprattutto straniere ma non solo; ad esempio c’era una famiglia cinese in partenza da Venezia per Firenze che aveva organizzato il tour di tutta l’Italia spostandosi solo ed esclusivamente con questo servizio, quindi a prezzi stracciati”.
I punti positivi
Sempre secondo il nostro ‘beta tester’ (autore anche delle foto), sono diversi i punti positivi da rilevare: intanto le tariffe, più basse rispetto ai competitor e anche rispetto al car sharing; l’utilizzo di vetture nuove, aria condizionata funzionante, poltroncine comode e bagni piuttosto puliti per tutto il tragitto. Nella sua esperienza, Giuseppe ha potuto constatare che la puntualità è stata rispettata, così come le pause.
…e quelli negativi
Dal punto di vista organizzativo si fa tutto via internet e non serve per forza il biglietto cartaceo stampato, va bene anche esibire l’email dallo smartphone. E dato che si tratta di un servizio low cost, mancano, secondo Giuseppe, alcune comodità non trascurabili. Ad esempio il wi-fi, con 300MB di connessione veloce messi a disposizione che però non sempre sono fruibili per il segnale molto debole.
L’assegnazione dei posti funziona come per le compagnie aeree a basso costo: non c’è possibilità di scegliersi la poltrona durante la prenotazione del biglietto, il che obbliga i passeggeri a contendersi i posti ritenuti ‘migliori’.
Benvenuti al Sud?
La stessa vendita esclusivamente online è considerata un punto negativo, così come la mancanza di qualche forma di svago. I viaggi, infatti, sono mediamente lunghi (otto ore la tratta Roma-Venezia) e non ci sono playlist di musica o film per intrattenersi durante il percorso. In Italia, in particolare, il servizio è recente e collega grandi città come Roma, Milano, Torino, Venezia Bologna ma, a parte Napoli, tutto il Sud è per ora escluso dalle rotte. Per andare nel nord Europa, poi, bisogna partire da Milano.
La diaspora di New Orleans vista da un Megabus
Negli Stati Uniti il servizio, nato nel 2006, è molto popolare. Tanto da essere usato come metro di valutazione della qualità della vita seguendo gli spostamenti degli utenti.
Lo ha fatto, ad esempio, la radio pubblica di New Orleans Wwno, con un’inchiesta sui cambiamenti nella popolazione residente in città dopo l’uragano Katrina, che ha provocato una vasta inondazione a New Orleans a fine agosto 2005.
Le famiglie smembrate
Dieci anni dopo lo straripamento del Mississippi, racconta l’inchiesta, la città aveva riacquistato il 79% della popolazione (circa mezzo milione di abitanti prima dell’uragano). Ma non si tratta delle stesse persone. A New Orleans i rapporti tra parenti è stretto, con legami molto estesi e il 50% delle famiglie è composto da più generazioni, secondo uno studio della società di analisi Rand Corporation. Dopo Katrina, questa percentuale è scesa a meno della metà delle famiglie.
Dove sono andati tutti?
In particolare, solo una piccola parte dei quasi centomila residenti del quartiere Orleans Parish è tornato a viverci. Si tratta in larga parte di persone di colore e per scoprire dove sono andate, l’inchiesta ha seguito le rotte (e le storie) degli utenti di Megabus, per raccontare quella a che è stata definita ‘la disapora di New Orleans’.
In Georgia e in Texas con il low cost
Da quando è arrivato in città, nel 2012, il servizio Megabus copre le destinazioni diventate più popolari, verso Houston e Atlanta, diventate le città dei ‘pendolari’ da e verso New Orleans: persone di basso reddito, pensionati, anziani.
Una conferma arriva dalle statistiche del censimento locale che rivelano che, dopo Katrina, circa 35mila cittadini di New Orleans si sono trasferiti ad Atlanta, in Georgia, e un numero valutato tra 40mila e 100mila persone è andata ancora più lontano, a Houston, nel Texas. Il servizio di bus low cost ha consentito così alla popolazione meno abbiente di mantenere i legami con i familiari rimasti in Louisiana.
Celia Guimaraes @viperaviola