Sciare sul web, passione tutta italiana

L’Italian Team è pronto per le Olimpiadi invernali di Pyeongchang. E in attesa di seguire le gare in tv, gli italiani si dedicano con passione alla settimana bianca, scegliendo tutto su internet, dall’abbigliamento alle lezioni di sci

Navigare sul web per sciare ad alta quota

Gli italiani amano gli sport sulla neve e sempre più acquistano e si preparano grazie al web. Intanto cresce del 164,4% l’interesse online per gli articoli da montagna: è quanto rileva il portale di comparazione prezzi idealo.it, in particolare da fine dicembre 2017, il picco di interesse verso tutto ciò che riguarda la settimana o il weekend in alta quota, dall’abbigliamento al soggiorno alle lezioni.

Più maturi sulla neve online

E subito appare un dato singolare: il range d’età degli appassionati di montagna che cercano occasioni sul web (il 66% ha dai 35 ai 54 anni) è più ampio di quello degli acquirenti online tradizionali (in media 35-44enni). Chi cerca prodotti legati allo sci e dintorni è  quindi un uomo maturo (78,1%), pochi i ragazzi al di sotto dei 24 anni (20,2% sul totale degli uomini), forse per ridotta disponibilità di spesa online e meno ancora quelli sopra i 54 (13,9%).

Tanto sci classico, poco snowboard

Ancor prima dell’abbigliamento adatto, la ricerca del portale fornisce un’indicazione sulle attività preferite: in primis il classico sci a tutte le età (29% delle intenzioni di acquisto manifestate online). Poi c’è la nicchia degli amanti dello snowboard, per lo più giovani (2,5% delle intenzioni di acquisto). Molto limitato infine il numero quanti cercano lo sci di fondo e altre attività come il pattinaggio: sono in totale  l’1,5% delle intenzioni di acquisto.

 

Il social skiikg di Preskige convince gli investitori

L’interesse per gli sport invernali, quindi, cresce anche online non si esaurisce qui: fondata soltanto nel 2016, la piattaforma di social skiing Preskige ha da poco raccolto 120mila euro nel seed round costituito da una quota di capitale dei fondatori unita al sostegno di un pool di business angel e advisor per lo sviluppo d’idee d’impresa e startup impegnate nello sviluppo economico e sociale del territorio Alpino.

Creata dagli istruttori-imprenditori Eugenio Marsaglia e Enrico Barotti, Preskige vuole colmare un’offerta digitale finora poco definita sul target adulto. La piattaforma mette in contatto sciatori esperti che vogliono perfezionare la propria tecnica con professionisti selezionati e con una rosa di istruttori qualificati. E grazie alla caratteristica di “social skiing” la piattaforma punta anche a creare un network di maestri e sciatori appassionati in tutto il mondo.

Il giaccone da sci che non fa sudare

Intanto la tecnologia trasforma anche l’abbigliamento: è stata creata in Svizzera  la giacca da sci Hybro-Bot, che ‘spinge’ il sudore verso l’esterno, grazie a un tessuto a più strati  ispirato alle piante. Il tessuto simula il modo in cui le piante estraggono l’acqua attraverso le radici, procedimento accelerato da una batteria elettrica da 1,5 volt applicata su una membrana d’oro di 20 millesimi di millimetro che ricopre la giacca. Il sudore fuoriesce attraverso i minuscoli pori dalla membrana e la batteria si può attivare a comando. Il prototipo è stato presentato a una Fiera internazionale e il giaccone potrebbe essere commercializzato dal prossimo anno.

 

Mercato e indotto in forte crescita

Tenendo conto che l’indotto complessivo del settore in Italia ha sfiorato i 10 miliardi di euro (stagione 2016-17) e che a Carnevale (il periodo più richiesto) il solo il reparto sci ha creato un indotto di 400 milioni (tra noleggio, maestri e skipass – la fonte è Skipass Panorama Turismo e Osservatorio Italiano del Turismo Montano), la quota di e-commerce e innovazione digitale dedicata alla montagna bianca ha ancora ampi margini di crescita.

Celia Guimaraes @viperaviola

 

Piccoli negozianti crescono grazie ai Big data

Una storia di innovazione tutta italiana che ha per protagonista uno studente di informatica del Politecnico di Torino. Lavora nel settore dell’e-commerce e un giorno si mette in testa di creare una piattaforma per avvicinare i piccoli negozianti al digitale.  

 

Scloby è una startup nata nell’incubatore I3P del Politecnico di Torino che si è sviluppata grazie ad una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Mamacrowd. Il founder Francesco Medda l’ha lanciata quando aveva 27 anni e oggi, a 31, ha trasformato la sua idea in un’azienda con 6 dipendenti e 430 mila euro di fatturato nel 2017.  Le circa 500 piccole aziende (soprattutto negozi di abbigliamento e ristoratori)  che utilizzano la piattaforma Scloby – un software che trasforma lo smartphone in un punto cassa –  sono in grado di controllare in tempo reale l’andamento degli affari.

Conoscere andamento e tipologia delle vendite – in tempo reale – è fondamentale soprattutto per i piccoli negozianti.  E grazie all’utilizzo di questo software da parte di piccoli imprenditori, soprattutto dell’abbigliamento e della ristorazione, Francesco Medda ha scoperto anche di avere a disposizione un ‘tesoretto’: i dati aggregati e anonimi di oltre 600 mila clienti in tutta Italia, che gli consentono di analizzare le dinamiche del commercio al dettaglio in tempo reale.

Un test con i saldi a Milano

Abbiamo fatto un piccolo test a Milano, dove il software è utilizzato da circa 200 imprese. Dall’analisi dei primi 10 giorni emerge che le donne stanno comprano leggermente di più rispetto agli uomini (46% contro 38%), mentre i pagamenti in contante e con carte di credito praticamente si equivalgono (51% contro 49%).

L’abbigliamento fa sempre la parte del leone e il giro d’affari, dopo una partenza al rallentatore, cresce nella seconda settimana di sconti stagionali.  L’insieme di questi dati potrebbe diventare di grande utilità, per esempio per le previsioni di spesa dei negozianti.

Celia Guimaraes @viperaviola

Fintech all’assalto delle banche

Il Fintech,  matrimonio tra tecnologia e finanza, cresce da almeno dieci anni; ora  è in fase di ulteriore espansione. Con i grandi player del settore tecnologico in diretta competizione con le classiche banche

Colossi nati nella Silicon Valley come Google, Apple, Amazon, Facebook, oppure giganti del web come il cinese Alibaba sono in gara per la grande sfida del 2018. Quella che vedrà ulteriori occasioni di business grazie alle nuove regole Mifid e Psd, che ampliano l’offerta di investimenti mirati ai piccoli risparmiatori.

Servizi e prodotti digitalizzati hanno già sostituito gran parte delle tradizionali attività bancarie. E secondo la Banca d’Italia, entro 10 anni crollerà del 60% il profitti derivato dai prodotti finanziari per piccoli clienti.

In Italia siamo  ancora ai primi passi, ma lo smartphone  – soprattutto tra i millennial – è da qualche anno strumento per pagamenti via app  e trasferimento veloce di denaro. E introduce  altre innovazioni:  i prestiti personali sono  uno degli obiettivi di Facebook. Negli Stati Uniti il social network da due miliardi di utenti  ha reso possibile il trasferimento di piccole somme di denaro  tra i propri contatti al’interno di Messenger e ora intende espandere il servizio, via Irlanda, a tutta Europa. Punta ai conti risparmio per piccoli investitori, anche italiani,  la piattaforma di pagamenti online Paypal. Offre invece in alcuni Paesi (Stati Uniti, Giappone e UK) finanziamenti diretti ai propri rivenditori  fin dal 2011 il  gigante dell’e-commerce Amazon.

Ma è  Alibaba –  l’enorme marketplace online cinese – a guidare la corsa del Fintech grazie ad Alipay, il suo portafoglio per i pagamenti digitali, che ha in patria 450 milioni di utenti. Il gruppo ha stretto partnership con banche europee, in Francia, nel Regno Unito, in Svizzera e in Italia, e oltre 120 milioni di turisti cinesi, tramite l’app, possono fare spese in  quasi un milione di punti vendita del Vecchio Continente.  E secondo gli analisti è da tenere d’occhio proprio la Cina pronta a diventare il più grande bacino dei prestiti online.

Celia Guimaraes @viperaviola