Test su campo per l’umanoide realizzato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova: è stato portato alla più nota delle Maker Faire, a San Mateo, nella Silicon Valley. Lì ha potuto salutare uno dei più amati personaggi della saga di Star Wars, R2 D2 detto Artù. Un incontro all’insegna del divertimento – soprattutto per i più piccoli – che ha dato conferme agli scienziati italiani
I bambini erano davvero incuriositi. Ma si saranno divertiti anche i ricercatori dell’IIT in occasione della loro partecipazione alla Maker Faire di San Mateo, in California, la più celebre fiera dell’innovazione al mondo, dove è stato portato il robot umanoide R1.
E mentre i giovani ‘makers’ americani si divertivano con R1, gli italiano dell’Istituto genovese hanno potuto sperimentare sul campo gli algoritmi di riconoscimento visivo e gli aspetti legati all’interazione uomo-macchina in ambienti esterni e interni. Per i team di IIT è stata occasione di verificare l’efficacia del design dell’umanoide, aspetto fondamentale nella progettazione di un robot che ha come obiettivo supportare gli esseri umani a casa e nelle attività lavorative.
“I partecipanti all’evento, in particolare i più giovani si sono avvicinati al robot cercando un contatto fisico con l’umanoide” sottolinea l’IIT . E questo grazie al design ‘amichevole’ del robot, che, come osservano i ricercatori, è stato realizzato “grazie ad accorgimenti frutto degli studi del team IIT nel campo dell’interazione uomo-macchina, come ad esempio l’orientamento del volto verso il suo interlocutore e la simulazione del battito delle ciglia”.
Il debutto di R1 alla Maker Faire californiana è stata anche occasione per testare in interni ed esterni gli algoritmi che permettono al robot di identificare la presenza di una figura umana nel suo campo visivo e di riconoscere anche i tratti principali del volto. R1 ora è in grado non solo di riconoscere gli oggetti, ma anche di identificarli autonomamente in scenari reali.
Celia Guimaraes @viperaviola