Troppi cittadini entusiasti. Questo il motivo dell’ “intasamento” del sito dell’Istat. Il server non è caduto per i 500 mila accessi, ma si è trattato solo di “piccoli problemi” dovuti alle eccessive richieste di compilare online il questionario del censimento.
Patrizia Cacioli, direttore della Comunicazione dell’Istat è intervenuta a Radio Ires per spiegare la questione che attanaglia il web.
“Il sito non è mai caduto, è stato solamente intasato a causa di un elevatissimo afflusso. L’entusiasmo dei cittadini è stato forte sin dalle 9 di ieri mattina (domenica 9, ndr), noi abbiamo potenziato i server e speriamo di non avere più problemi. Abbiamo già acquisito online 210 mila questionari. Siamo molto soddisfatti”. Per Patrizia Cacioli ci sono stati “dei piccoli problemi. In ogni caso c’è ancora tantissimo tempo per rispondere”.
Ma la Rete no
Trascriviamo soltanto un paio di post arrivati al nostro blog:
Carlodecimo il 10 October 2011 alle 8:13 am
Sone le 8:27 del giorno dopo, ma nulla sembra cambiato. Mi chiedo se i tecnici scelti per organizzare il sistema informativo siano competenti o meno. Come vengono scelte queste società? Mica saranno agganciate a qualche carretto di partito, no? Dicono che il censimento costerà 590 mln. Non male, in tempo di crisi…. Comunque la stessa solfa si è ripetuta già con i certificati medici dell’INPS…
Alessandro il 10 October 2011 alle 7:37 am
Solito problema degli Italianucci piagnucoloni, tutti che si lamentano e nessuno prospetta soluzioni! Sapete che la banda che un server usa per restare connesso ad internet si paga? E sapete che si paga anche a peso d’oro? E sapete che se la compra lo stato la paghiamo noi contribuenti?
Ma le Poste no
Stando alle agenzie di notizie, in alcuni uffici postali – ad esempio, in via Zanardi a Bologna – il personale ha detto di non esser ancora pronto a ritirare i moduli compilati. In via Massaciuccoli, a Roma – ma anche in altri uffici postali della Capitale – alcune persone intorno alle 10 sono state invitate a presentarsi “in un altro momento” per l’impossibilità di connessione per il ritiro del questionario. Stesso problema in uffici postali a Milano, Napoli e Palermo.
(celia guimaraes)