Questa è la prima di una serie di mini-racconti sulla tecno-resilienza
Chi si occupa di tecnologia ha escogitato mille modi per riuscire, in un mondo sconvolto dalla pandemia, a reinventarsi. Oppure a sfruttare al meglio il tempo, quasi ‘dilatato’, a disposizione. E per loro non è stato complicato, visto che molti sono tra i pionieri del digitale
Massimo Banzi è tra i più noti ‘guru’ della tecnologia, co-fondatore di Arduino e vera celebrità nella community dei maker. Come è stato per lui e per gli innovatori open source il 2020? “La comunità dei maker per tutto l’anno vive online, ma quando lavori su oggetti fisici la Maker Faire era anche occasione di incontro e di confronto”, racconta Banzi. Quest’anno a causa della pandemia il grande raduno europeo non si è svolto in presenza. Ma i maker non si sono persi d’animo, al contrario: “Hanno lavorato a dispositivi per assistere la respirazione, che mancavano in molti ospedali, valvole e altri dispositivi medici open source”, dice ancora Banzi.
Eravamo tanti amici al Bar Arduino
E visto che Arduino, nata ad Ivrea, deve il suo nome al gruppo di amici che si incontrava in un bar intitolato al Re, per discutere i loro progetti. E così, per diversi mesi, la community mondiale si è messa insieme sul canale YouTube in streaming “Bar Arduino” e ce lo racconta lo stesso Massimo Banzi:
Parlando di progetti e di futuro, anche per divertirsi insieme, si sono ritrovati tanti amici con la voglia di cambiare il mondo. Un solo argomento vietato, rimasto rigorosamente fuori dal bar: la pandemia.
Celia Guimaraes @viperaviola