Social network e intercettazioni

Criminali che usano internet, giornalisti e magistrati indietro di cent’anni. La protesta contro la “legge bavaglio” domina il web.

Su Facebook sono due le pagine principali. “Senza bavaglio”, con circa 16 mila adesioni e “Disobbedienza civile alla legge bavaglio (arrestateci tutti)”, con circa 11 mila.

Poi ci sono diversi altri gruppi, rintracciabili sotto la chiave “bavaglio”. Il più numeroso, con oltre 13 mila iscritti, recita “Annozero non si tocca!”

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Il P2P è legale. In Spagna

Per un giudice di Barcellona, i link ai contenuti di per sé non violano il diritto d’autore. La causa era stata intentata dalla Siae spagnola

 

Con una sentenza giudicata storica dalla stampa spagnola, un tribunale di Barcellona ha assolto il primo sito ‘peer to peer’ ad essere stato portato in tribunale, con l’accusa di reato contro i diritti d’autore.

Il sito incriminato, “El RincondeJesus”,  mette con grande evidenza la parola “innocente!” in home page e  il suo titolare, Jesus Guerra, dichiara che la sua è “una pagina pulita” dopo ben 10 mesi di vertenza legale.

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Arriva la censura su Internet

Venerdì 15 maggio, nel voto finale del Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge n. 733/2009), tra gli altri provvedimenti, con un emendamento del senatore Gianpiero D’Alia (UDC), è stato introdotto l’articolo 50-bis, “Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet”. Il testo la prossima settimana approderà alla Camera (nel testo in discussione alla Camera l’articolo è il n. 60).

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