Social network e intercettazioni

Criminali che usano internet, giornalisti e magistrati indietro di cent’anni. La protesta contro la “legge bavaglio” domina il web.

Su Facebook sono due le pagine principali. “Senza bavaglio”, con circa 16 mila adesioni e “Disobbedienza civile alla legge bavaglio (arrestateci tutti)”, con circa 11 mila.

Poi ci sono diversi altri gruppi, rintracciabili sotto la chiave “bavaglio”. Il più numeroso, con oltre 13 mila iscritti, recita “Annozero non si tocca!”

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Reality reale all’Asinara

La visibilità mediatica della protesta dei cassintegrati della Vinyls continua ad essere molto alta e sul gruppo Facebook, che ha superato i 101 mila iscritti, arrivano messaggi da tutta Europa, soprattutto dalla Spagna.

 

L’occupazione dell’isola dell’Asinara da parte dei cassintegrati della Vinyls è giunta all’88/o giorno e continua l’attesa di sviluppi del tentativo di ristabilire contatto con gli arabi della Ramco dopo la rottura delle trattative con l’Eni.

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Facebook al tramonto?

Il 31 maggio cancellate gli account su Fb, tutti insieme, è l’invito del sito “We’re Quitting Facebook Today”. MySpace non perde tempo e annuncia nuove, semplici regole per la privacy. E un tris di ingegneri crea un algoritmo che individua i nostri post, liberi nel web.

Facebook non rispetta la tua privacy, ed è estremamente complicato gestire i tuoi dati personali sul social network. Non sappiamo quale uso potrà essere fatto nel futuro di questi dati. E soprattutto non sappiamo cosa ne sarà di Facebook nel futuro, a chi potrà essere venduto, cosa ne sarà del web.

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Riuscirà il web a fermare la Marea Nera?

La Bp alza bandiera bianca. Dopo inutili tentativi di bloccare la fuoriuscita di greggio nel Golfo del Messico,  la compagnia petrolifera che lo ha causato si è rivolta alla Rete, chiedendo come limitare il disastro ambientale che minaccia le coste meridionali degli Stati Uniti.

La British Petroleum ha messo a disposizione il proprio sito web e  numeri verdi validi negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, e si dice  pronta a far esaminare ogni ipotesi ai propri ingegneri e tecnici. Saranno loro a stabilire la fattibilità dei singoli progetti. Le proposte finora sono alquanto bizzarre.

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Non Sex ma Dio

Le due parole più cliccate sul web non sono in contrasto, anzi. Tra il social network della preghiera e il convegno sui ‘Testimoni digitali’, anche i cattolici diventano buoni navigatori.

 

“Sulla Rete si trova di tutto e alcune indagini dicono che la parola più citata è Dio”. A dichiararlo, in un’intervista pubblicata da Avvenire, è monsignor Claudio Giuliodori, presidente della Commissione Cultura e Comunicazioni Sociali della Cei.

La coesistenza in testa alle classifiche nei motori di ricerca delle parole Sex e Dio non sarebbe frutto di un caso. Per Giuliodori, “oggi l’uomo è alla ricerca di un senso della vita e paradossalmente Dio e la sessualità sono ambiti di senso. Non è un caso che Dio abbia creato l’essere umano maschio e femmina a sua immagine e somiglianza”.

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