e-G8, Facebook e la rivoluzione

Facebook “non e’ necessario ne’ sufficiente” per fare la rivoluzione: lo ha detto oggi all’e-G8 di Parigi il suo fondatore e padrone, Mark Zuckerberg, minimizzando il ruolo avuto dal celebre social network nelle rivoluzioni democratiche nei Paesi arabi, a partire da Tunisia ed Egitto.

“Sarebbe particolarmente arrogante per un’azienda di tecnologia di rivendicare un ruolo nei movimenti di protesta”, ha detto Zuckerberg, 27 anni, chiudendo i lavori del Forum di Parigi. Per il giovane genio del web, cio’ che ha contribuito ai rivolgimenti democratici nei Paesi arabi sono le popolazioni che “si sono prese per la mano”. “Forse Facebook ha contribuito e ha fornito degli strumenti, ma questi avrebbero potuto anche essere altri”, ha continuato Zuckerberg, secondo cui la sua societa’ ha svolto un ruolo “molto meno importante di cio’ che dicono i giornali”.

Poco prima, il capo di Facebook e’ stato ricevuto in giacca e cravatta all’Eliseo dal presidente Nicolas Sarkozy. “E’ stato divertente, e’ la prima volta che lo incontravo, e’ stato un grande onore”, ha commentato.

Da Parigi Celia Guimaraes
http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2011/05/eg8-celia-25052011.mp4

Il Nobel per la pace al web

Riusciranno i promotori a far assegnare alla Rete il prestigioso riconoscimento? E se sì, a chi andrà il premio di dieci milioni di corone norvegesi – quasi un milione di euro? Breve riassunto delle candidature al Nobel per la pace.

“Il web rappresenta l’unico strumento di massa in grado di abbattere l’odio e il conflitto ed e’ per questo motivo che la Rete merita il prossimo Nobel per la pace”.

Candidare Internet al Nobel per la pace 2010 è la missione promossa da “Wired Italia”. Per farlo, sono stati chiamati in aiuto cosiddetti testimonial d’eccezione, come il premio Nobel per la pace Shirin Ebad, avvocato iraniana, il professor Umberto Veronesi, oncologo ed ex ministro della Salute e lo stilista Giorgio Armani.

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