L’8 settembre segnerà una data storica per gli animal, ma in senso negativo. Il Parlamento europeo voterà il testo definitivo della direttiva sulla vivisezione, meno restrittivo rispetto alla normativa in vigore. E in Rete partono le raccolte di firme per bloccare il provvedimento. Peccato che ormai sia troppo tardi.
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Mamma, non spiarmi. Ci pensa la pubblicità
Dai pediatri un monito ai genitori: controllare i figli su Facebook equivale a leggere il loro diario. Ma entro il 2015 le azende, grazie alla geolocalizzazione (come Places), potranno bombardarli con ‘suggerimenti per gli acquisti’ mirati grazie al loro profilo.
Zuckerberg vuole salvare la faccia
Dopo aver fatto causa contro le reti sociali con il termine ‘book’ (libro) alla fine del nome, Facebook ha fatto ancora un passo avanti, per cercare di brevettare anche l’altra metà del marchio.
Secondo il sito TechCrunch, la società di Mark Zuckerberg ha presentato una richiesta perché la parola ‘face’ (volto) diventi un marchio di fabbrica di utilizzo esclusivo.
Pedofilia, privacy e Facebook
In Gran Bretagna il social network metterà un pulsante per denunciare possibili approcci da parte di pedofili. In Germania, un ministro chiede più tutela per la privacy su Fb. E al Parlamento europeo si discute la direttiva sulla traccibilità dei pedofili.
Panic button su Fb
Facebook UK ha ceduto alle critiche e pressioni e ha lanciato una nuova applicazione per denunciare comportamenti sessuali sospetti e abusi nei confronti di minori, creata in collaborazione con l’associazione britannica ‘Child Exploitation and Online protection centre’ (Ceop). Un vero e proprio ‘panic button’: con un click i ragazzi possono immediatamente entrare in contatto con il Ceop per fa denunce o chiedere aiuto. Il servizio è stato pensato per i ragazzi tra i 13 ai 18 anni, ma tutti gli utenti avranno avranno la possibilità di accedere ai servizi offerti dal Ceop. Facebook lancerà una massiccia campagna di sensibilizzazione per far sapere ai giovani utenti della nuova funzione, invitandoli a scaricarla sul loro profilo.
Più privacy per tutti
Per la ministra tedesca per la Tutela dei consumatori, Ilse Aigner, bisogna fare qualcosa affinché “internet non diventi la gogna del XXI secolo”. All’inizio di giugno, la Aigner ha perfino cancellato il proprio profilo virtuale da Facebook, sottolineando di non poter e voler accettare il fatto che una società leader del settore violi la legge sulla protezione della riervatezza e ignori la sfera privata dei propri membri. “Avremmo bisogno di un codice d’onore, una sorta di codice di condotta per Internet, dieci regole d’oro chiare e concise”, ha spiegato Aigner in un’intervista a Die Welt. “Queste norme possono venire solo dalla comunità internet, sarebbe bello se gli utenti avanzassero delle proposte”.
Meno privacy per i pedofili
No alla revisione ‘garantista’ della direttiva europea sulla rintracciabilità dei colpevoli di adescamento di minori tramite i social network e pubblicazione di immagini e filmati pedopornografici su internet. Lo chiede l’europarlamentare Tiziano Motti, che ha incontrato le Commissarie responsabili per la Libertà, Giustizia e Affari interni, Viviane Reding e Cecilia Malmstrom. L’adozione da parte del Parlamento Europeo di una proposta di risoluzione contro la pedopornografia e la pedofilia in internet ha incontrato l’ostilità di Stati membri come Germania, Irlanda, Romania, Belgio, Bulgaria, Austria e Svezia: la ritengono in contrasto con il diritto primario nazionale per decisione dei giudici delle Corti nazionali ed europee, e ne chiedono una revisione riduttiva.
(c.g.)
Cristiano Ronaldo, ragazzo-padre su Fb e Twitter
C’è un piccolo Ronaldo, è nato a giugno, la mamma non desidera essere individuata. Papà Cristiano, il mitico numero 7 della nazionale portoghese, annuncia tramite social network che se ne farà carico totalmente e in esclusiva
“It is with great joy and emotion that I inform I have recently become father to a baby boy. As agreed with the baby’s mother, who prefers to have her identity kept confidential, my son will be under my exclusive guardianship. No further information will be provided on this subject and I request everyone to fully respect my right to privacy (and that of the child) at least on issues as personal as these are”.