‘Gfail’ e altri guai per Google

Secondo blocco in un mese per il servizio Gmail di Google, proprio all’indomani dell’annuncio del push Google Sync, che consente di scaricare le mail su iPhone e smartphone Windows Mobile.

Il servizio di posta elettronica di Google è rimasto bloccato per la seconda volta nell’arco di un mese nel pomeriggio del 24 settembre, impedendo agli utenti l’accesso alla propria posta.

Disagi a macchia di leopardo, problemi “individuati e per massima parte risolti”, ha annunciato BigG in tarda serata. Ma intanto, il sito ‘Punto informatico’ titolava: “Gmail, è ancora Gfail?”.


In pochi minuti si sono avvicendati diversi problemi: la sparizione di alcuni contatti da Gtalk, l’impossibilità di accedere alla propria rubrica su Gmail, sporadici rifiuti di visualizzare alcune conversazioni (ovvero alberi di discussione nella propria posta elettronica) consultando la casella online, fino alla completa indisponibilità del proprio account. C’è anche chi lamenta un rallentamento complessivo dell’intera piattaforma Google Apps”.

 

Guai anche per la biblioteca digitale
Google finisce in tribunale a Parigi, con l’accusa di contraffazione. Il progetto della societa’ americana di creare una biblioteca digitale mondiale consultabile su internet ha messo sul piede di guerra gli editori. Google è accusato di aver lanciato su larga scala il programma senza aver ottenuto l’autorizzazione preliminare a farlo.

La denuncia contro Google France e contro la casa madre Google Inc. risale a giugno 2006 dopo che nel 2005 aveva dato il via alla digitalizzazione. Herve’ de La Martiniere, presidente del gruppo editoriale La Martiniere e’ all’origine della denuncia. Al suo fianco, la casa editrice ha il Sindacato nazionale dell’editoria (Sne), che raggruppa 530 case editrici, e la Societa’ delle persone di lettere (Sdgl).

 

La Fieg: Google news è un business a spese nostre
E’ di qualche giorno fa la notizia di un esposto all’Antitrust da parte della Federezione italiana editori di giornali contro Google News.

“Le ragioni dell’esposto sono da ravvisare essenzialmente nello sfruttamento a fini pubblicitari del contenuto editoriale e dei profili dei lettori, operato dal motore di ricerca”, ha detto il presidente della Fieg Carlo Malinconico.

“Abbiamo segnalato all’Autorita’ che una quota significativa della navigazione in Internet, pari a circa il 30%, deriva dall’accesso a contenuti editoriali. In altri termini, chi naviga in Internet e’, in misura considerevole, ‘a caccia’ di notizie e commenti, la cui produzione richiede agli editori professionali cospicui e continui investimenti. Google si avvantaggia di tale situazione sia in quanto motore di ricerca, sia in quanto intermediatore di pubblicita’; non remunera in alcun modo gli editori a fronte del vantaggio indottole dal contenuto editoriale, anzi: con il rinvio fatto al singolo articolo, ‘salta’ la pubblicita’ on line sulla home page dei giornali che hanno propri siti mentre incrementa le proprie potenzialita’ nel campo pubblicitario con l’aumento dei click sulle proprie pagine e con l’immenso ed esclusivo patrimonio di dati personali e notizie, che le deriva da questa attivita”‘.

 

Google deve crescere
Da Pittsbourg, il numero uno di Google Inc., Eric Schmidt, fa sapere che la sua compagnia e’ pronta a riprendere una politica di acquisizioni. Per Schmidt il peggio della crisi e’ passato e intravede miglioramenti sia per l’economia Usa, sia su scala mondiale.

Google ha storicamente sempre effettuato piccole acquisizioni, ma quest’anno si e’ presa una pausa, poiche’ i prezzi erano ritenuti troppo alti. “Ora e’ di nuovo tempo di acquisizioni per Google – dice Schmidt – e noi faremo le nostre normali operazioni, cioe’ ci orienteremo sulle piccole compagnie. Operazioni piu’ grosse sono imprevedibili”.

(c.g.)

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *