La legge sulla schedatura biometrica obbligatoria degli israeliani sta per essere sottoposta al voto della Knesset. Su internet i consigli per ‘aggirarla’.
Fonte di accese polemiche, la legge è sostenuta dal governo, che la considera necessaria nella lotta a criminalità organizzata e terrorismo e utile per l’identificazione rapida e sicura di vittime di attacchi militari.
I contrari – fra cui la professoressa Ada Yonath, premio Nobel per la chimica nel 2009 – avvertono che la legge rappresenta un grave rischio per la privacy.
La nuova legge prevede l’istituzione di carte di identità biometriche dotate di microchip con informazioni come le impronte digitali e i tratti identificativi del volto di ogni cittadino. Il rifiuto di consegnare i propri dati biometrici comporterebbe l’impossibilità di avere documenti ufficiali di identificazione, sanzionabile con una pena massima di un anno di carcere. I dati raccolti saranno conservati in un database centralizzato, gestito dalle autorità.
Il database nazionale è il principale punto della discordia. Il timore di falle nella protezione dei dati è un tema ricorrente nelle critiche alla nuova legge. Come esempio si cita l’anagrafe israeliana, che può essere oggi facilmente consultata da esperti di internet.
In attesa dell’approvazione della legge, gli oppositori diffondono su internet consigli pratici per sfuggire al controllo biometrico: girare col volto coperto; indossare guanti; abituarsi a pulire con un fazzoletto la tazza appena utilizzata in un caffè per non lasciare impronte; giocare spesso a basket, perché il contatto frequente con il pallone ruvido confonde le impronte digitali al 10% dei giocatori; rinnovare subito i documenti d’identità sperando che entro un anno la Corte Suprema israeliana annulli la controversa legge.
In India già in produzione
L’India ha annunciato nel luglio scorso l’introduzione della la registrazione delle informazioni biometriche per i suoi 1,2 miliardi di abitanti. La ragione, questa volta, non riguarda la sicurezza ma il fatto che nella seconda nazione più popolosa del globo, solo il 7% delle persone è regolarmente censita. Ci sono problemi per la tassazione del reddito ma anche per l’affidabilità delle liste degli aventi diritto al voto.
Il governo indiano ha quindi deciso di creare la UIA, Unique Identification Authorithy, un’agenzia statale incaricata di dare un ID biometrico ad ogni cittadino indiano sotto forma di card dove siano memorizzati, oltre ai dati personali, anche le impronte digitali e la scansione dell’iride. La spesa prevista per la realizzazione di questo progetto è di circa 3,6 miliardi di €, con la prima card che sarà disponibile entro 18 mesi, mentre la sua diffusione di massa potrà avvenire in un periodo di circa quattro anni.