Dopo il settimanale Time, anche la rivista Rolling Stone, nella sua edizione italiana, sceglie il fondatore di WikiLeaks come uomo da copertina. In pochi ormai riescono ad evitare l’effetto ‘viral’ scatenato dal (pur) bel Julian.
“Un’icona come Che Guevara sulle magliette, come Mao per Andy Warhol”. Il “capo pop della fine della diplomazia e della sicurezza imperiale”. La “vera stella rock degli anni Tremila”. Con questa impegnativa motivazione, la rivista Rolling Stone Italia incorona Julian Assange ‘Rockstar del 2010′.
E per dargli una patina rock, sottolinea la somiglianza “semplicemente impressionate” di Assange con David Bowie nel film di fantascienza “L’uomo che cadde sulla terra”, del 1976, per la regia di Nicolas Roeg.
Rolling Stone gli dedica la copertina, tratta dal poster del B-movie, con il volto di Assange al posto di quello di Bowie. Il titolo è stato aggiornato come “L’uomo che cadde (dalla rete) sulla terra”.
Il riconoscimento “al personaggio che si è distinto nel corso degli ultimi 12 mesi per il suo carattere e temperamento rock’n’roll”, sarà ufficializzato sul numero di gennaio della rivista.
“Il rock informatico dell’argentato Assange – si legge nel sito della rivista – sarà quello che porteremo con gioia insieme a noi per l’intero 2011. E’ l’angelo sterminatore di ogni segreto dei poteri marci”.
Una mossa interessante, quella di associare l’ex hacker più famoso al mondo ad una delle ultime icone pop ancora viventi. Sarebbe altrettanto interessante sapere che ne pensano i fan di Bowie ed i sostenitori di Assange.
(celia guimaraes)