Paywall per il New York Times online

Dopo 15 anni di edizioni gratuite, il quotidiano ricorre agli abbonamenti per la consultazione della versione su internet 

Con un messaggio su internet,  l’editore del New York Times, Arthur Sulzberger jr, ha annunciato: “Caro lettore, la data di oggi segna un importante passaggio per il New York Times: introduciamo gli abbonamenti digitali. E’ un passo importante che speriamo tu possa vedere come un investimento nel Times, un passo che rafforzerà la nostra capacità di fornire giornalismo di alta qualità ai lettori di tutto il mondo e su ogni tipo di piattaforma”.

Che il New York Times dovesse adottare la politica di sottoscrizione digitale, o paywall, era una certezza. Il Times aveva annunciato nel gennaio 2010 che avrebbe iniziato le richieste di pagamento per un accesso illimitato ai contenuti del sito web, le applicazioni per smartphone e per i tablet. Gli abbonamenti digitali inizieranno dal 28 marzo. Il Times sta già testando il sistema in Canada.

Il paywall è un tentativo di risolvere la crisi dell’editoria, da più di un decennio alle prese con chiusure di giornali e fallimenti. Mentre i quotidiani possono contare sui soldi provenienti dalla pubblicità e, in piccola parte, dagli abbonamenti, i ricavi dalla pubblicità sulle versioni online non sono cresciuti abbastanza in fretta per compensare le perdite.

(celia guimaraes)

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