Sono state al centro dell’attenzione a #makers12, la giornata dedicata ai creativi digitali e all’open source. Le vecchie stampanti dimenticate in qualche sgabuzzino risorgono dalle ceneri in versione 3D.
Non proprio una novità, visto che di stampanti 3D se ne parla da diversi anni. In futuro potranno riprodurre oggetti d’uso quotidiano, già oggi le abbiamo viste per ricostruire bicchieri e creare violini che suonano come Stradivari. Ma la vera novità è che ora le stampanti 3D sono diventate poco costose, al punto tale da poterle acquistare e utilizzare – ce lo auguriamo – a casa come a scuola.
Ecco un esempio banalotto dell’uso che già si fa delle stampanti 2.0: si chiama Bumpy Photo, è un’azienda dell’Oregon, negli Stati Uniti, che offre a prezzi ragionevoli la versione 3D delle vostre foto preferite. Nel video su YouTube i risultati:
