I ‘lavoratori italiani della rete’ – artigiani, commercianti, professionisti, piccoli imprenditori e agricoltori che hanno scelto le nuove tecnologie – a convegno alla Camera dei Deputati per portare a Palazzo idee e suggerimenti per l’innovazione
Monthly Archives: March 2015
La salute da indossare
In tasca, al polso, sul comodino, sono decine i devices che ci aiutano a tenere la salute sotto controllo. Da semplici app per smartphone a piattaforme open source, alle chat con il medico e l’alert del farmacista
100 milioni di americani soffrono di dolore cronico, il 51% di essi crede di avere poco o nessun controllo sul dolore. L’86% dichiara di non riuscire a dormire bene e il 60% afferma che il dolore costante ha un forte impatto sulla loro vita quotidiana.
Le frontiere della tecnologia si spostano sempre più verso il monitoraggio e la gestione della salute, con devices innovativi in arrivo praticamente ad ogni giorno. Sulla piattaforma di crowdfunding Indiegogo ha già raggiunto il suo traguardo Quell, il primo ‘wearable’ per attenuare il dolore cronico senza l’utilizzo di farmaci, grazie ad elettrodi che stimolano il cervello per far sì che blocchi l’invio di segnali dolorosi.
Qui vediamo come funziona:
Malattie croniche e open source
La gestione delle malattie croniche passa anche attraverso le piattaforme open source. Uno dei progetti di cui abbiamo parlato circa un anno fa utilizza competenze della ricerca spaziale applicate alla salute.
Creato dall’ingegnere Anne Wright, ecco il progetto Body Track (video)
Il progetto BodyTrack della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, ha avuto inizio nel 2010 e lavora allo sviluppo del potenziamento della salute per le persone affette da patologie diffuse per l’ aggregazione e visualizzazione di dati e ‘ingegneria culturale’. Anne Wright, co-fondatore di Body Track, proviene dal gruppo di robotica intelligente del centro di ricerca Ames della Nasa, dove ha lavorato come ingegnere capo dei sistemi per il prototipo Mars Rover dal 1998.
App per la salute
Sono ormai centinaia le app per il controllo dei principali parametri medici, ormai di default negli smartphone e smartwatch. Ci sono diversi esempi, tra cui Healthbook, primo step della Apple per integrare un’app all’interno dell’iPhone, che controlla il battito cardiaco, la respirazione, il tasso glicemico, l’idratazione, la pressione del sangue, l’attività fisica, il sonno, la frequenza respiratoria, la saturazione dell’ossigeno e il peso. Esistono altre app più tradizionali, come è ‘Consiglio dal medico’, che permette di fare delle domande ad un dottore via chat.
Un trillo dal farmacista per ricordarsi le medicine
Si definisce ‘compliant’ quel paziente che completa la terapia per almeno l’80%. Una ‘compliance’ inferiore al 20% si definisce ‘resistenza’. Così si può leggere su Wikipedia la definizione del problema, per dirla in italiano, di ‘aderenza (acquiescenza o adesione) alla terapia’. L’osservanza e l’aderenza ai consigli e prescrizioni mediche è da considerare un elemento essenziale di qualsiasi terapia, che perde di efficacia se non viene effettuata con puntualità e precisione.
Si stima che in media solo il 50% dei pazienti con malattie croniche assuma correttamente il proprio trattamento, con enormi sprechi per il servizio sanitario nazionale. Da questa osservazione è nato un servizio per cercare di migliorare l’aderenza alla terapia.
Non è un progetto tecnologico, ma web-based. Si chiama ‘Un trillo per ricordare’: la prima fase del progetto pilota è partita in questi giorni nelle prime farmacie italiane, per adesso una decina, da Verona a Catania, da Novellara a Montemarciano e Ruvo di Puglia. Grazie a un sistema automatico i pazienti ricevono una chiamata, nei giorni e negli orari stabiliti, per indagare se effettivamente si attengono alle prescrizioni mediche. Le risposte sono registrate in un database e il farmacista potrà verificare su una pagina web se i propri pazienti seguono il trattamento indicato dal medico curante e, in caso negativo, cercare di capirne le ragioni.
Celia Guimaraes @viperaviola