Non solo di House of Cards vive Netflix: dal 2013 il colosso dell’intrattenimento in streaming è entrato nel settore dei documentari, anche giornalistici, molti prodotti direttamente. Con già un Oscar in bella mostra in bacheca per ‘White Helmets’, sulla guerra in Siria
Dedicati all’ambiente o alla fauna, come accade di frequente in questo particolare mondo mainstream. Ma da qualche anno a questa parte Netflix è scesa in campo anche nella produzione di contenuti giornalistici, con inchieste e reportage di alta qualità, in linea con prodotti di network consolidati nel settore dell’informazione come la Bbc.
Ed è convinta che il giornalismo d’inchiesta sia una grande opportunità la responsabile del segmento, la vicepresidente Lisa Nishimura, che racconta come nel 2016 due utenti su tre abbiano guardato almeno un documentario sulla piattaforma. E cita come esempio di successo White Helmets, racconto della tragedia della popolazione civile ad Aleppo, in Siria e vincitore di un Oscar.
Con cento milioni di abbonati in tutto il mondo, quindi, la base d’ascolto è interessante per Netflix e significa una importante occasione di investimenti. Un altro temibile concorrente nell’arena dell’editoria, già così in sofferenza? Per Nishimura la sfida potrebbe essere anche una nuova opportunità per i giornalisti, come spiega in questa intervista (in inglese) a Andrea Gerli durante il Festival del Giornalismo di Perugia:
Netflix cresce meno del previsto, ma investe molto. Dai conti del primo trimestre 2017, il colosso dell’intrattenimento californiano ha 98,75 milioni di abbonati (ma i cento milioni erano già dietro l’angolo) e utili per 178,2 milioni di dollari. Il fatturato, di 2,64 miliardi di dollari, è cresciuto del 35% rispetto al 2016. Tutti risultati abbastanza in linea con le attese degli analisti, che però sono cauti per quanto riguarda il trimestre in corso: gli utili dovrebbero calare molto, soprattutto a causa dei costi di produzione particolarmente elevati di film e serie tv come, appunto, House of Cards.
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La società ha intenzione di spendere parecchio anche in marketing e pubblicità: un miliardo di dollari nel 2017, dichiarano. La trasmissione di eventi sportivi live, invece, non è nell’orizzonte temporale di Netflix: “non pensiamo rappresentino per noi una strategia intelligente. Possiamo guadagnare di più spendendo i soldi necessari per ottenere i diritti in film e programmi tv”. Intanto, si gode un altro record: la serie Tredici, basata sul romanzo Thirteen reasons why di Jay Asher ha battuto il record di live tweeting del 2017: undici milioni in tre settimane.
Celia Guimaraes @viperaviola