Blogger al G20, li invita Gordon Brown

Cinquanta tra i blogger più influenti e interessanti saranno gli occhi e le orecchie multimediali del G20 a Londra. Provengono da 22 Paesi e rappresentano un pubblico globale di 14 milioni di utenti e lettori online. Alcuni sono giornalisti che usano il blog come mezzo per diffondere le idee, altri sono blogger di professione, altri ancora semplici cittadini diventati noti grazie ai loro blog. Il primo portale d’accesso per seguire con loro il G20 è il sito internet www.g20voice.org.

Per la prima volta partecipano attivamente a un grande summit internazionale, con il benestare del governo britannico: il primo ministro Gordon Brown ha fatto allestire per loro un’apposita tensiostruttura. I blogger avranno accesso ai briefing tenuti dagli alti funzionari diplomatici nonché dai leader dei 20 paesi riuniti in questi giorni a Londra. I membri delle varie delegazioni sono stati invitati a incontrare personalmente i blogger per discutere dei principali punti stesi sul tavolo delle trattative.

Blogger scelti con il web-voto
I 50 blogger presenti al summit sono stati scelti dal pubblico con un sistema di web-voto che ha attratto oltre 700 ‘nomination’ in poco meno di 12 giorni. Le loro aree d’interesse si concentreranno su temi quali lo sviluppo sostenibile, i cambiamenti climatici e i diritti delle donne.

Dal social network alla diretta in streaming
Useranno ogni nuovo software di comunicazione, compresi i social network come Twitter. Nel corso della giornata del 2 aprile ci saranno collegamenti in diretta Skype, aggiornamenti live su Youtube, Flikr, e Moblog. I giornalisti ‘tradizionali’, dicono gli organizzatori, sono invitati a visitare il campo-blogger e scambiare opinioni sull’andamento del vertice.

L’ideatrice: contributo digitale al dibattito globale
“Il G20Voice – ha detto Karina Brisby, creatrice del progetto – è stato ispirato dai numerosi e spesso raffinati contributi sulla crisi internazionale realizzati dai blogger di tutto il mondo”. “I loro post, tweets, podcast e videocast sono spesso taglienti ed esprimono bene la preoccupazione di queste persone sugli effetti che questa crisi potrà avere su temi come la povertà e l’effetto serra. Stiamo assistendo ad un aumento costante, da parte dei cittadini di tutto il mondo, dell’utilizzo di questi mezzi digitali per informare e contribuire al dibattito intorno a temi così importanti per la vita di tutti”. “Il G20Voice – ha concluso – riconosce l’importanza dei blogger e dà loro un’opportunità unica di raccontare il summit ai loro lettori”.

Meet the bloggers
Il sito G20Voice fornisce una biografia di ciascuno dei 50 accreditati. Tra di essi si distaccano il nigeriano Sokari Ekine; il blogger fantasma Jotman, che denuncia le ingiustizie in Birmania e in Tailandia; Richard Murphy, massimo esperto britannico di paradisi fiscali.

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