L’8 settembre segnerà una data storica per gli animal, ma in senso negativo. Il Parlamento europeo voterà il testo definitivo della direttiva sulla vivisezione, meno restrittivo rispetto alla normativa in vigore. E in Rete partono le raccolte di firme per bloccare il provvedimento. Peccato che ormai sia troppo tardi.
Mamma, non spiarmi. Ci pensa la pubblicità
Dai pediatri un monito ai genitori: controllare i figli su Facebook equivale a leggere il loro diario. Ma entro il 2015 le azende, grazie alla geolocalizzazione (come Places), potranno bombardarli con ‘suggerimenti per gli acquisti’ mirati grazie al loro profilo.
Zuckerberg vuole salvare la faccia
Dopo aver fatto causa contro le reti sociali con il termine ‘book’ (libro) alla fine del nome, Facebook ha fatto ancora un passo avanti, per cercare di brevettare anche l’altra metà del marchio.
Secondo il sito TechCrunch, la società di Mark Zuckerberg ha presentato una richiesta perché la parola ‘face’ (volto) diventi un marchio di fabbrica di utilizzo esclusivo.
WikiLeaks, la sfida continua
Con oltre un anno di ritardo, la stampa belga si è accorta che il sito ha pubblicato gli atti del processo al ‘mostro di Marcinelle’, che si è tenuto a porte chiuse nel 2004. Il sito rende noti oltre 1.200 documenti, che contengono dati personali – nomi e indirizzi – di persone innocenti coinvolte temporaneamente nell’inchiesta.
WikiLeaks, che recentemente ha reso pubblici i documenti dell’intelligence Usa sulla guerra in Afghanistan, scatenando indignazione e richieste di censura preventiva, continua la sua sfida, annunciando a breve la pubblicazione di un documento della Cia.
Vivere dentro Facebook
Internet ha rimpiazzato la tv come fonte primaria di mode culturali e linguaggi. Lo dimostra questo video, intitolato “N’Import Comment”, dei rappers francesi Orelsan e The Toxic Avenger.
Dopo un risveglio con vestizione ‘stile iPhone’, gli artisti si muovono lungo la spiaggia di Venice, in California, come se fossero ‘dentro’ Facebook: aggiungono le belle ragazze agli ‘amici’, mandano un ‘poke’ ad altre. Per poi finire la serata scegliendo chi portare in pista a ballare in una “Danceroulette”.

(c.g.)