I blogger ‘bacchettano’ il Garante

Non servono regole ma alfabetizzazione informatica, perché la difesa della Rete passa attraverso la conoscenza del mezzo

I blogger italiani rispondono al Garante per la protezione dei dati personali, Francesco Pizzetti, che nella sua relazione annuale al Parlamento ha parlato di nuova resistenza democratica su Internet, riferendosi in particolare all’Iran, ma ha anche detto, per quanto riguarda la protezione dei dati personali, che sulla rete siamo nudi come Adamo ed Eva.

“Sono due affermazioni un po’ in contrasto – afferma Massimo Mantellini, blogger autore di Mantelblog -, dato che si esalta la libertà della rete, ma poi la si vuole regolamentare, sia pure in difesa della privacy. Gli strumenti per difendersi esistono in rete, basta conoscerli. La difesa di Internet passa dall’alfabetizzazione di coloro che la devono usare”.

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La privacy violata due volte

Una softwarehouse americana accusa Pechino di furto. Ma i programmi che produce per spiare l’attività dei figli al computer sono considerati dai bloggers “extremist and fascist behavior”

L’azienda informatica Solid Oak Software di Santa Barbara, in California, ha accusato il governo
cinese di aver rubato alcuni codici di un proprio software. Pechino avrebbe utilizzato i codici per costruire il suo programma informatico di filtraggio dei siti internet, che è obbligatorio installare su tutti i computer acquistati in Cina. La notizia è finita su molti siti, tra cui quello del Wall Street Journal.

 

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Social network & effetti collaterali

I fatti nostri in pasto a chiunque: un manuale del Garante per la privacy insegna la riservatezza su siti e blog. Prima regola, pensare prima di pubblicare

“Come tutelare la propria privacy ai tempi di Facebook, MySpace & Co.? Come difendere la propria reputazione, l’ambiente di lavoro, gli amici, la famiglia, da spiacevoli inconvenienti che potrebbero essere causati da un utilizzo incauto o improprio degli strumenti offerti dalle reti sociali?”

La domanda è pertinente e parte da chi è chiamato a difenderci da intrusioni e visibilità indesiderata, il Garante per la protezione dei dati personali. Ma se ad attentare alla nostra privacy siamo noi stessi?

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In Gran Bretagna Google ritira foto da Street View, violano la privacy

Google ha ritirato dozzine di immagini di Londra su Street View per evitare denunce di violazione della privacy delle persone fotografate, lo riporta la Bbc.

Street View fornisce foto di strade delle grandi citta’. Lanciato nel 2007 negli Usa, e’ disponibile anche in Italia.

In Gran Bretagna, 24 ore dopo il lancio del programma, Google e’ dovuto intervenire per ritirare alcune immagini giudicate imbarazzanti. Una ritraeva un uomo che usciva da un sex shop, un’altra un ubriaco che vomitava davanti a un pub.

Ora le immagini sono state cancellate e a loro posto c’è un cartello che dice “immagine non più disponibile” anche se secondo la Bbc spostando il cursore avanti o indietro qualcosa si vede ancora.

Intervistato dalla Bbc il portavoce britannico di Google ha detto a chiare lettere che chiuque si trovi a sua insaputa su Street Wiew verrà subito rimosso basta una semplice richiesta.

“Abbiamo milioni di immagini, la percentuale di quelle rimosse è irrisoria”, ha detto Laura Scott di Google alla Bbc. Il fatto che ci siano dei vuoti dimostra quanto siamo stati solerti, ha aggiunto.

Street View è statao lanciato nel maggio del 2007 negli Stati Uniti, ma oggi è visibile anche in Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Francia, Spagna, Italia e naturlamente Gran Bretagna. La versione lanciata in Olanda giovedì porta a 9 i paesi coperti dal servizio.