La banda nel freezer

La premessa (o promessa?) era lo stanziamento di 1 miliardo 471 milioni di euro per consentire – entro la fine del 2012 – a tutti gli italiani l’accesso a una banda larga tra i 2 e i 20 Megabit/s.

Premessa annunciata questa estate dal viceministro delle Comunicazioni Paolo Romani, ribadita un mese fa dal ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta.

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Internet, uno splendido quarantenne

Ce lo immaginavamo così internet, quarant’anni fa. Era il 1969. Pensavamo che da casa avremmo potuto fare acquisti senza muoverci dalla scrivania. Nello stesso momento in cui – era il 29 ottobre del 1969 – da uno stanzino dell’università della California di Los Angeles partì il primo messaggio sulla rete arpanet, l’antenata di quello che poi prenderà il nome di internet.

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Pubblicità online, il colore dei soldi

Grande successo per l’advertising online e video in Gran Bretagna, regge il mercato pubblicitario sul web negli Stati Uniti.

La domanda  di pubblicità online tra le aziende britanniche è quadruplicata rispetto al 2008 e sempre più piattaforme manifestano interesse per questa forma di business. Negli Usa l’advertising sul web è in leggero calo, ma neanche lontanamente paragonabile a quello del comparto tradizionale. E tira molto bene la pubblicità sui social network.

Sono state 20 le campagne video richieste ad ottobre da famose firme mediatiche in Gran Bretagna, cifra di tutto rispetto se paragonata a quella dello stesso mese del 2008, quando gli ordini furono solo cinque.

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Acqua, luce e banda larga

In Finlandia la banda larga diventa un diritto dei cittadini. In Africa centrale lo sviluppo della broadband fa parte di un programma milionario della Banca mondiale. L’Italia, nel frattempo, è 38/ma nella classifica di 66 nazioni dotate di reti veloci e la qualità della banda è di 28.1 in una scala da 0 a 100…

 

Entro il 2010 ogni cittadino finlandese avrà il diritto di navigare alla velocità di un megabit al secondo. Il ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni d’ora in poi garantirà il diritto imprescindibile alla banda larga con una legge ad hoc che include il broadband tra i servizi essenziali, come l’acqua e l’energia elettrica.  

 

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Doppio slash a che fare?

Seguono l’http: nell’intestazione delle url, ma secondo chi le ha inventate sono totalmente inutili. 

 

“All’epoca mi era sembrata una buona idea, ma oggi, ripensandoci, avrei potuto fare a meno di quelle due barrette”.

Sir Tim Berners-Lee, l’inventore del web, ha ammesso pubblicamente l’inutilità del doppio slash (//), il simbolo che segue l’hiper text type protocol e talvolta precede il ‘www’ nella composizione di un indirizzo internet.

Il fisico britannico ha detto al ‘Times’ di non aver pensato alle seccature causate dalle due barrette quando, vent’anni fa, inventò il codice che ha trasformato la rete da network privato – ad uso militare – a sistema pubblico.

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