WikiLeaks, la sfida continua

Con oltre un anno di ritardo, la stampa belga si è accorta che il sito ha pubblicato gli atti del processo al ‘mostro di Marcinelle’, che si è tenuto a porte chiuse nel 2004. Il sito rende noti oltre 1.200 documenti, che contengono dati personali – nomi e indirizzi – di persone innocenti coinvolte temporaneamente nell’inchiesta.

WikiLeaks, che recentemente ha reso pubblici i documenti dell’intelligence Usa sulla guerra in Afghanistan, scatenando indignazione e richieste di censura preventiva, continua la sua sfida, annunciando a breve la pubblicazione di un documento della Cia.

L’annuncio è stato dato dal polemico ideatore e fondatore del sito, l’australiano Julian Assange, che con un messaggio su Twitter postato nella tarda serata di martedì ha rivelato: “Oggi WikiLeaks pubblicherà materiale della Cia”.

A sorpresa, altri documenti

Mentre si attende il nuovo scandalo, i giornali in Belgio si sono accorti di altri documenti scottanti, che non mancheranno di suscitare nuove polemiche. WikiLeaks ha pubblicato 1.235 pagine relative al dossier giudiziario del belga Mark Doutroux, il ‘mostro’ pedofilo di Marcinelle, condannato nel 2004 al carcere a vita per aver rapito e sequestrato sei ragazzine, quattro delle quali sono state uccise e alcune di loro violentate.

Il processo fu tenuto a porte chiuse. La pubblicazione dei documenti risale al 2009 ma solo ora è stata ‘scoperta’ dai media belgi, e ha subito provocato irritazione e ira nel Paese. Gli atti sono a tutt’oggi coperti da segreto istruttorio.

Il padre di una delle piccole vittime di Doutroux ha deplorato “l’esposizione sulla piazza pubblica” di elementi tragici del dossier. Critiche sono state sollevate dal procuratore generale del Tribunale di Liegi. Ancora una volta, Assange dovrà vedersela con quanti invocano la chiusura del sito WikiLeaks e l’incriminazione del suo fondatore.

Sotto inchiesta

Intanto, un giudice svedese ha dichiarato che proseguirà l’inchiesta che vede Assange accusato di molestie sessuali, mentre è stata lasciata cadere un’altra accusa, per presunto stupro. L’accusa di molestie, secondo la legge svedese, comporta sanzioni che vanno dalla multa fino a un anno di carcere.

(c.g.)

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