Una firma per salvare i blog

La stretta sui blogger, prevista dal comma 29 del ddl sulle intercettazioni, continua a far discutere e a mobilitare la Rete. Agorà digitale promuove una raccolta di firme in sostegno di 7 emendamenti ‘salva-blog’. Anche nel Pdl si pensa ad ammorbidire le norme.

 

 

Agorà Digitale ha iniziato a raccogliere adesioni di cittadini, associazioni e altre organizzazioni, da apporre in calce alla lettera che verrà inviata a tutti i parlamentari affinchè sottoscrivano il pacchetto dei 7 emendamenti per ‘disinnescare’ il comma 29, detto “ammazza blog”, contenuto nel ddl intercettazioni. Gli emendamenti sono stati presentati da 26 parlamentari del Pd (8), Radicali (6), Udc (5), Pdl (3), Idv (2) e Gruppo Misto (2).

Cosa accadrà?

Lo spiega Agorà digitale: il comma 29 del ddl sulle intercettazioni, così come concepito, stabilisce che “qualsiasi persona pubblichi testi in rete, anche in modo amatoriale e per ristrette cerchie di amici, possa ricevere una richiesta di rettifica quando tali contenuti siano ritenuti scomodi da qualcuno. In caso di mancata pubblicazione della rettifica entro due giorni, scatterà una sanzione fino a 12.500 euro. Facile ipotizzare la possibilità di utilizzare in modo intimidatorio tale strumento: qualunque cittadino scriva in rete, non avendo un giornale organizzato con struttura legale disposta a difenderlo, sarà certamente spinto ad accettare richieste di rettifica anche se ritiene di aver scritto fatti reali, attuando così una forma di autocensura per non incorrere nella sanzione”.

In piazza

Anche nel Pdl si allarga la cerchia dei contrari alla norma “anti-blog”. Al ‘no’ del ministro Giorgia Meloni si è aggiunto quello dei deputati Roberto Cassinelli e Bruno Murgia (Pdl).

In particolare, in due emendamenti presentati da Roberto Cassinelli rimane l’obbligo di rettifica, ma in tempi
distinti fra blog privati e professionali, come quelli delle testate giornalistiche. L’altro emendamento abbassa le sanzioni per i privati.

“E’ giusto mantenere il dovere di rettifica – spiega Cassinelli – ma non si possono equiparare i blog
professionali e quelli del privato cittadino ed è un’illusione quella di applicare alla Rete le stesse regole” che valgono per altri mezzi. Ma nessuno si sbilancia sul punto (“non credo si toccherà”, spiega uno dei ‘tecnici’ del Pdl).

I blogger intanto confermano: il 29 settembre “tutti in piazza”.

(celia guimaraes)

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