Diritto d’autore, tutti contro tutti

Ancora un nulla di fatto tra l’Agcom e rappresentanti di blogger, esperti di diritto, consumatori, cittadini, imprenditori, politici. Da mesi si scontrano alla ricerca di un’intesa sul nuovo regolamento sul copyright, ma finora le posizioni restano lontane.

 

Molto grave lo scenario emerso durante l’ultimo incontro, secondo Agorà digitale: l’Autorità garante per le comunicazioni non è in possesso di uno studio indipendente sull’impatto della pirateria sul mercato dei contenuti coperti da diritto d’autore. Un’ammissione da parte di Agcom che, secondo Agorà digitale, conferma il condizionamento dell’Autorità da parte delle ‘major’, per mezzo degli studi da loro commissionati.

La richiesta di Agorà Digitale e degli altri soggetti presenti (Adiconsum, Altroconsumo, Assoprovider, Studio Legale Sarzana) è di fermare il regolamento, chiedendo all’ Agcom di commissionare uno studio indipendente sull’argomento. Forti le critiche anche sul Tavolo tecnico, eccessivamente sbilanciato sul fronte dell’industria dei contenuti.

Black bloc della Rete

“Non siamo i fiancheggiatori” dei pirati del web. Così Assoprovider, l’associazione di categoria, ha protestato per ‘l’attacco ingiustificato’ da parte di Andrea Purgatori dell’Associazione 100Autori.

Nel corso del convegno “Autori nella rete, come tutelare il diritto d’autore e la libertà d’espressione online”, organizzato a Roma da 100Autori con Cinecittà Luce, Siae e Roma & Lazio Film Commission, il portavoce Purgatori aveva affermato che “la pirateria è l’equivalente dell’andare in una banca dei contenuti e spaccare le vetrine per appropriarsene. E’ la stessa filosofia dei Black Bloc. Le Telecom sanno chi sono i pirati e gli internet provider pure”, provocando l’immediata reazione di Giambattista Frontera, vicepresidente di Assoprovider, che ha abbandonato il panel. Poco prima Frontera, a nome della categoria, si era detto favorevole a sedersi a un tavolo perché tutti “abbiano il legalmente dovuto”  (guarda il nostro servizio sul convegno).

(celia guimaraes)

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