La privacy violata due volte

Una softwarehouse americana accusa Pechino di furto. Ma i programmi che produce per spiare l’attività dei figli al computer sono considerati dai bloggers “extremist and fascist behavior”

L’azienda informatica Solid Oak Software di Santa Barbara, in California, ha accusato il governo
cinese di aver rubato alcuni codici di un proprio software. Pechino avrebbe utilizzato i codici per costruire il suo programma informatico di filtraggio dei siti internet, che è obbligatorio installare su tutti i computer acquistati in Cina. La notizia è finita su molti siti, tra cui quello del Wall Street Journal.

 

Continua a leggere

Social network & effetti collaterali

I fatti nostri in pasto a chiunque: un manuale del Garante per la privacy insegna la riservatezza su siti e blog. Prima regola, pensare prima di pubblicare

“Come tutelare la propria privacy ai tempi di Facebook, MySpace & Co.? Come difendere la propria reputazione, l’ambiente di lavoro, gli amici, la famiglia, da spiacevoli inconvenienti che potrebbero essere causati da un utilizzo incauto o improprio degli strumenti offerti dalle reti sociali?”

La domanda è pertinente e parte da chi è chiamato a difenderci da intrusioni e visibilità indesiderata, il Garante per la protezione dei dati personali. Ma se ad attentare alla nostra privacy siamo noi stessi?

Continua a leggere

Suzy la ragazza truzza

Il suo video furoreggia nei blog e nei forum non si parla che di lei, Susy l’adolescente truzza felice di esserlo che spiega come diventarlo

Susy, ovvero il trash elevato a categoria dello spirito. Arriva da Milano il video del momento, scovato sul solito YouTube (ma qualcuno afferma che già c’era su Facebook dal 2008).

L’adolescente Susy, dall’apparente età di 16 anni, tutta di rosa vestita, sta facendo il giro della Rete con un video amatoriale nel quale spiega a tutti perchè è una truzza (anche detta tamarra). E come si fa a diventarlo.

 

Continua a leggere

Hillary Clinton invia Google, Twitter e YouTube in Iraq

La rinascita del Paese passa dal Web 2.0 e dalle tecnologie statunitensi. Con l’aiuto del Dipartimento di Stato e la benedizione del suo Segretario

L’annuncio è stato dato dal portavoce del Dipartimento di Stato americano , Robert Wood: Google, AT&T, YouTube e Twitter sono partiti per l’Iraq per capire come migliorare le condizioni di vita locali. Secondo il Dipartimento, le nuove tecnologie sarebbero in grado di rafforzare lo stato civile, aumentare la trasparenza, diminuire la corruzione e in genere alimentare la coesione. In che modo lo faranno non è stato però chiaramente specificato. La missione tecno-diplomatica, la prima del genere in Iraq, è cominciata il 19 aprile e durerà fino al 23.
Continua a leggere