Scoppiano le proteste su blog e social network contro le norme “ammazza blog”, inserite all’interno del ‘ddl intercettazioni’, all’esame del Senato – che prevedono l’obbligo di rettifica per chiunque pubblichi informazioni per via telematica. I blogger rischiano multe fino a 12 mila euro. E ci sono già le raccolte di firme online.
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WikiLeaks, la sfida continua
Con oltre un anno di ritardo, la stampa belga si è accorta che il sito ha pubblicato gli atti del processo al ‘mostro di Marcinelle’, che si è tenuto a porte chiuse nel 2004. Il sito rende noti oltre 1.200 documenti, che contengono dati personali – nomi e indirizzi – di persone innocenti coinvolte temporaneamente nell’inchiesta.
WikiLeaks, che recentemente ha reso pubblici i documenti dell’intelligence Usa sulla guerra in Afghanistan, scatenando indignazione e richieste di censura preventiva, continua la sua sfida, annunciando a breve la pubblicazione di un documento della Cia.
Accordo Google-Verizon, timori per la neutralità
I due giganti americani – il motore di ricerca e l’operatore di telecomunicazioni – hanno definito una “proposta di quadro normativo” che evoca, secondo alcuni esperti, la possibilità di deroga al principio di neutralità di internet attraverso una “priorità tariffaria”.
Eric Schmidt, ad di Google, aveva subito smentito la notizia: “Il New York Times si sbaglia. Non abbiamo alcuna trattativa in corso con Verizon sulla gestione di traffico web a pagamento. Siamo, come sempre, impegnati per una rete libera”.
Fermare Wikileaks ad ogni costo
Le polemiche negli Stati Uniti su Wikileaks e il suo fondatore Julian Assange non accennano a placarsi. Marc Thiessen, in un durissimo editoriale sul Washingont Post, sostiene che il sito “va fermato“ e Assange “consegnato alla giustizia”. La pubblicazione di documenti “riservati”, infatti, sarebbe “una violazione dell’Espionage Act”, e fornirebbe “un supporto materiale al terrorismo”. Dal ‘Guardian’ e dal ‘Time’ le repliche più accese.
Bloggers contro il bavaglio
Nel testo ‘blindato’ della legge sulle intercettazioni, è rimasta la norma che imporrà ai blog e siti l’obbligo di rettifica entro 48 ore dalla richiesta, pena una multa di oltre 12 mila euro. La blogosfera protesta in Rete e a Montecitorio.
La mobilitazione contro il testo originale della legge sulle intercettazioni ha ottenuto alcuni risultati positivi, con l’approvazione di alcuni emendamenti in Commissione giustizia fortemente sostenuti dal mondo dell’informazione.