Cyberspazio, spie e diritti umani

“La cyber-sicurezza non deve andare a discapito dei diritti umani”, si è detto a Londra in chiusura della Conferenza internazionale sul Cyberspazio. Russia e Cina puntavano su più controllo su internet. Mentre un dossier dell’intelligence americana accusa proprio i due Paesi di cyber-spionaggio ai danni degli Stati Uniti.

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Fermare Wikileaks ad ogni costo

Le polemiche negli Stati Uniti su Wikileaks e il suo fondatore Julian Assange non accennano a placarsi. Marc Thiessen, in un durissimo editoriale sul Washingont Post, sostiene che il sito “va fermato“ e Assange “consegnato alla giustizia”. La pubblicazione di documenti “riservati”, infatti, sarebbe “una violazione dell’Espionage Act”, e fornirebbe “un supporto materiale al terrorismo”. Dal ‘Guardian’ e dal ‘Time’ le repliche più accese.

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Va in pensione “007, la spia analogica”

Il controspionaggio britannico, l’MI5, presenta un piano di esuberi per gli agenti più vecchi e cerca al loro posto giovani maghi della Rete.

 

Jonathan Evans, capo dello spionaggio britannico, non è soddisfatto degli attuali 007. Al contrario, si è lamentato che gli agenti anziani non riescono a capire il mondo dei social network e utilizzare al meglio internet.

Urge, sostiene Evans, uno ‘svecchiamento’ dell’intelligence, mandando in soffitta le spie modello James Bond. Saranno sì sopravvissuti alla Guerra fredda e a missioni ad alto rischio contro i terroristi islamici, ma di fronte all’esplosione della Rete, i veterani dei servizi di spionaggio britannici sono costretti a deporre le armi.

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